Cosa ho letto in quarantena?

Sottotitolo: Come incazzarsi e deprimersi leggendo.

Abbandonate le remore che mi hanno attanagliata in tempi di emergenza Covid, mi rimetto a scrivere, assillata da un senso di impotenza cosmico nei confronti di una vita letteraria ormai povera di contenuti romance di interesse.

Dopo mesi passati a colpevolizzarmi, in questa giornata petalosamente soleggiata finalmente prendo in mano il mio pc usato negli ultimi mesi solo a scopo lavorativo (quanta tristezza in questa affermazione) e mi accingo a spiegarvi perchè ormai io e il romance siamo ai ferri corti. Mi ero convinta che fosse colpa mia ma poi, ad un certo punto ho detto “basta”.

Sono stufa di attribuirmi colpe che non ho. Sono stanca di dirmi “Su, dai…si vede che non è periodo….sarai tu che non riesci farti andare bene niente, devi cercare di apprezzare ciò che c’è di buono e via dicendo”. E’ un ragionamento sbagliato, un ragionamento figlio dell’appiattimento socio-culturale a cui ormai siamo talmente abituati da farlo in automatico. Apprezziamo ed esaltiamo prodotti spesso mediocri perchè non avendo nulla di meglio ce li facciamo andare bene. Ma è un atteggiamento sbagliato e pericoloso. E’ un atteggiamento che porta ad un abbassamento di livello e tutto ciò che ci porta ad essere meno di quello che siamo, non va bene.
Io mi rifiuto di unirmi al carrozzone di gioia e gaudio per prodotti di bassa caratura, mi rifiuto a costo di sembrare snob, presuntuosa e anche pedante.

Che poi lo sappiamo tutti che sono esattamente così, fondamentalmente snob, presuntuosa e pedante, ma non in questo specifico caso. In questo caso sono solo onesta.

Cominciamo con le occasioni sprecate e sono ben due e di due scrittrici italiane.
Bingo! 
Affilate i coltelli.

Scopro Bianca Marconero per caso, come praticamente il 98% di quello che finisco per leggere e comincio “Le nostre prime sette volte” animata da quell’inspiegabile senso di sfiducia che provo per le autrici italiane. Mi sforzo perchè mi sembra crudele da parte mia avere dei pregiudizi così radicati da farmi escludere a priori, dalla lista dei papabili scrittori, chiunque abbia un nome italiano o un improbabile nome inglese, che nasconde nel 95% dei casi un italiano sotto mentite spoglie. Faccio notare che trattasi di contemporaneo, un’altra categoria che fatico a digerire. Meriterei un premio solo per aver avuto il coraggio di lanciarmi nell’impresa.

Comunque quando inizio mi sorprendo interessata, anzi….sinceramente coinvolta e comincio a fantasticare su una me a fine libro soddisfatta ed emozionata per aver finalmente trovato un romance contemporaneo italiano degno di nota.

E il libro per scorrere, scorre.
E’ brioso, intelligente, divertente al punto giusto, scontato quel tanto che basta per non vivere con il patema d’animo temendo qualcosa di tremendo all’orizzonte ed io ero anche esaltata dall’appassionarmi, dal sentirmi finalmente inserita in quel pezzo di società tutta al femminile che adora il romance contemporaneo; già mi immaginavo seduta ad un tavolo con la mia bella mascherina, circondata da donne che parlavano di imprenditori e segretarie ed io avrei potuto dire la mia.
Dopo anni ed anni di silenzio.

Poi, più o meno intorno al 70% del libro il sogno si infrange; comincio a fiutare l’acre odore di carogna che accompagna le fregature letterarie, tuttavia ero innamorata dell’idea di amare il romance contemporaneo ed ho fatto finta di niente, ho continuato imperterrita la lettura ignorando tutti i segnali e sperando, proprio io, in un finale raffazzonato di 10 righe con tanto di bambini e gravidanze plurigemellari miracolose.

E invece nulla.
Il libro non finisce. 
C’è un altro libro.

Ed è proprio lì, che Cheng-Li “La Furia Pelosa” è esplosa in tutta la sua frustrazione, maledicendo il genere, le scrittrici, gli editori, le recensioni a 15 stelle, i blog letterari in generale e via dicendo, in una spirale di distruzione cosmica di rara ferocia.

Perchè siamo onesti. Onestissimi.
761 pagine sono troppe.
La storia funzionava benissimo e in 300/350 pagine avrebbe dovuto concludersi ed invece va avanti. Non solo va avanti, ma in un nuovo libro che tu devi acquistare se vuoi sapere come andrà a finire. Ci ho anche provato a leggere il seguito ma a metà mi sono annoiata perchè tra una cosa e l’altra, non ultima la rabbia, avevo perso la magia che mi aveva tanto conquistata nel primo libro. Dopo un po’ si comincia ad allungare il brodo, stiamo parlando di una storia lunghissima che già lascia molto spazio alla sospensione di incredulità nel primo tomo, figuriamoci quando dopo 500/550 pagine i due protagonisti hanno fatto di tutto prima per evitarsi e poi per amarsi. Ok, va bene…. tutto bello, divertente, emozionante e via dicendo ma parliamo di 761 pagine.

761 pagine. 
Jane Eyre è più corto.   
E parliamo di un capolavoro.
Orgoglio e Pregiudizio si aggira intorno alle 500 pagine.
Un caso? Non credo proprio.
Ed è a questo punto che io mi chiedo se sia nato prima l’uovo o la gallina. Ossia se la scelta di un secondo volume sia dello scrittore o della casa editrice. Perchè ho sempre più viva l’impressione che si tenda, per fare cassa (ovviamente parlo delle case editrici e non degli scrittori), a battere il ferro finchè è caldo anche a costo di calpestare una buona storia frazionandola e smembrandola fino a renderla sciapa.

E’ un peccato perchè se ci fosse stato un solo libro [e vi assicuro che l’impressione che si ha leggendo il primo è proprio che avrebbe dovuto concludersi salvo poi svoltare inaspettatamente] sarebbe stato davvero un buon libro, piacevole, intelligente, scritto bene.

Per quanto mi riguarda è un’occasione persa. Al primo libro, fino al 70/80 % avrei dato un 8 pieno, ma non avendo concluso il secondo il mio voto rimane lì, sospeso nel limbo di quelle 761 pagine che non sono riuscita a finire di leggere.
Peccato.
Peccato perchè Bianca è brava a scrivere ed è riuscita a dar vita a personaggi di indubbio interesse, sarà per la prossima volta.

Ed ora sveliamo chi è la seconda autrice italiana capitata sotto le mie grinfie….rullo di tamburi….
Pitti Duchamp.…e qui parliamo di romance storico, quindi un po’ quello che amo leggere solitamente. Il primo libro che leggo è Frittelle al miele ed altre dolcezze e resto affascinata da una storia per niente scontata con una protagonista femminile semplicemente adorabile.

Non è che io abbia da ridire su questa storia, anzi. Non c’è praticamente nulla che non vada. Bella la scrittura, belli i protagonisti, originale, divertente quel tanto che basta e romantico senza diventare stucchevole.
E allora, mi direte voi, perchè è tra le occasioni sprecate?
Perchè è un “canovaccio”, non un romanzo/racconto/novella.
E badate bene che non è una critica intesa a sminuire il lavoro solo un’impressione. Penso che questa storia meritasse più spazio, più tempo, più approfondimento.
Penso che l’intento dell’autrice, ma potrei sbagliarmi, fosse proprio quello di creare una storia gustosa come un mignon della più fine pasticceria francese, un macaron al caramello salato che si scioglie in bocca e ti riempie di goduria dalla punta dei capelli alla punta dei piedi e che ti fa solo desiderare di averne altri, di sentire ancora la scioglievolezza della meringa alle mandorle e quel pizzico di sale che evita che il dolce diventi stucchevole.

Si sente però la mancanza di un maggior approfondimento in generale; della storia, dei personaggi, degli eventi intorno a loro. Questa mancanza non toglie il gusto della lettura ma a me sarebbe tanto piaciuto che durasse di più, sapere di più, conoscere di più.
Anche perchè, in un tempo così breve, l’impressione è che si sia puntata moltissimo l’attenzione sull’estetica di entrambi e un po’ meno sui contenuti. Se si abbandona un attimo la buona scrittura e ci si concentra su alcuni comportamenti, viene fuori solo che lui è molto bello e lei molto tonda. Forse sarebbe stato il caso di approfondire un po’ di più perchè si innamorano, cosa li spinge a cercarsi e perchè. 

Per questo avrei voluto che si scavasse un po’ più a fondo, che si ciurlasse un bel po’ nelle ragioni che muovono i personaggi ed è per questo che l’ho definito un “canovaccio”, è come se mancassero le fondamenta delle scelte prese, come se il messaggio “cicciottella è bello” sovrastasse qualsiasi cosa ed è un peccato perchè i personaggi meritavano qualche attenzione in più.

Finita l’abbuffata di dolci al miele mi sposto sul secondo libro della serie e qui siamo in pieno “Fantasy Romance”.

Non ci siamo.
Capiamoci, la storia è anche carina, scritta sicuramente bene e divertente, ma per quanto riguarda l’ambientazione è un Big NoNo.
Dai…siamo nel 1814, non si dicevano in faccia “sei la mia sgualdrina”…non si può sentire. E non una/due volte in 150 pagine ma 300 volte e vale lo stesso per la parola “farabutto”.
Oltretutto lui avrebbe anche le potenzialità per essere il nuovo eroe romance strappamutande ma poco importa a fronte di un lessico a dir poco fuori contesto. Che lui sia anche un gran sleccazzatore di gnagne lo sappiamo e ci può anche andar bene, come tutto il resto, il tormento, il cazzo perennemente sull’attenti e seghe mentali varie.
Tutto ok, tutto bene…ma il resto purtroppo no.
Ed anche qui siamo più in ambito “canovaccio” che di vero e proprio racconto. 
Infatti l’approfondimento psicologico resta sommerso, e anche se le potenzialità sono altissime e i giochi di sguardi funzionano e adoriamo tutti anche la madre ficcanaso del Marchese, è tutto in superficie, come se non si volesse volutamente guardare nelle profondità. 
Ed è un peccato perchè la storia non annoia, i personaggi sono strutturati bene e a me lui piaceva assai. Però è un eroe moderno travestito da uomo dell’ottocento. Il lessico è importante al pari della ricostruzione di ambiente e costume. Perchè affannarsi tanto a descrivere redingote e crinoline per poi far parlare i personaggi come me, donna del 21° secolo?

Che poi piace, sia chiaro.
A me no, ma al resto del pubblico sì.
Piace assai perchè è sicuramente più semplice, più immediato, più “leggibile”.

Penso che Pitti Duchamp sia molto brava a scrivere, abbia delle belle idee, crei dei bei personaggi ma che in questo caso il peso della poca accuratezza lessicale pesi troppo. L’impressione è che sia una scelta consapevole e mirata. Resta la mia perplessità di fronte ad una scelta editoriale minimal e semplicistica.
Ad onor del vero, resta anche un successo di pubblico e critica che da pienamente ragione a scrittrice e casa editrice e questo sicuramente va tenuto in considerazione.

Questo stile, la rapidità nello sviluppo delle storie e la modernizzazione del linguaggio sono ormai carte vincenti in una partita contro un romance storico più accurato, lento, descrittivo.
Bisognerebbe analizzare, ma io non ho nè le capacità nè la voglia di farlo, il perchè di questa corsa alla semplificazione. C’è da dire che comincio ad essere una “vecchia lettrice” non perchè io mi senta vetusta ma perchè ho cominciato a leggere in un’epoca nella quale la lettura per ragazzi erano la Alcott con Piccole Donne e poi  Swift, Verne, a seguire le sorelle Bronte, Agatha Christie e la Austen. Sono abituata ad un certo tipo di lettura e di scrittura. Probabilmente le ragazze giovani trovano noioso quel tipo di scrittura, le descrizioni, l’approfondimento psicologico, una certa lentezza nella narrazione.
E’ forse una mera questione di tempi.

Tuttavia per me il romance storico resta un’altra cosa, forse per questi romance che sono una mistura di genere ci vorrebbe una nomenclatura adatta, magari c’è già…nel caso vi prego di informarmi al più presto possibile.

Ma ora passiamo a quei libri che NON ho nemmeno portato a termine.

Per primo parleremo di  Scandalo – Amanda Quick

Lui dovrebbe essere un bastardo senza cuore che la corteggia solo per vendicarsi del padre di lei che gli ha rubato tutto. Peccato che nel giro di tre pagine lei se lo rigira sul dito mignolo e addio a sogni di bastardaggine e vendetta che tanto agogniamo non lettrici di romance. 

Oltretutto la nostra eroina è ingenua al limite del sopportabile e passa il tempo parlando di amori romantici, citando poesie di dubbio gusto, ammantandoci di paranoie e scartavetrandoci i coglioni con continui riferimenti all’intelligibile, alla sua presunta relazione metafisica e spirituale, filosofica e superiore e via dicendo.

Inutile, l’ho detestata più o meno subito e nulla è cambiato con l’andare avanti della storia. Ho passato il tempo sperando morisse male ed è (come avrebbero detto i Bluvertigo) praticamente ovvio che la mia sopportazione di rabbia e tedio, già fortemente messe alla prova dalla convivenza forzata, abbiano sancito l’abbandono della sbobba a vantaggio di nuovi titoli.

E’ piaciuto praticamente a tutti ma non a me.
Facciamocene una ragione ed andiamo oltre.

Secondo me mi ha fregato la cover. Mi aspettavo chissà cosa e invece questo romanzo di Megan Frampton –  L’avventuroso viaggio di Lady Ida mi ha delusa su tutti i fronti.

Questi i miei pensieri copiati pari pari dal foglietto di appunti preso mentre leggevo:

“Abbandonato tra il 25 e il 30% perchè i due si sono già baciati ed innamorati. Per lui è stato il Best Kiss Ever, per me è stato il primo strato di terra sulla bara appena calata nella tomba. Amen”

Per farvi capire lo stato mentale dopo la Quick e la Frampton, ho acquistato tutta la serie Rohan della Stuart in formato cartaceo, l’ho riletta e ogni 10/15 pagine mi aggiravo per casa mormorando commossa “un capolavoro…CA PO LA VO RO”.
E non è nemmeno la mia serie preferita…..figuratevi voi!

Ed infine approdo ad un altro romance contemporaneo di autrice italiana, questo perchè per anni mi avete chiesto come mai NON leggo romance contemporanei ed io mi sono sempre sentita un pochino in colpa.
Vediamolo insieme:

Leggo la trama e mi sembra carino, non vado a leggere le recensioni perchè temo di farmi influenzare; cerco di eliminare ogni reticenza ed ogni pregiudizio e mi lancio nell’avventura. 
Partiamo bene, se sorvoliamo che stiamo parlando del ménage più sfruttato di sempre ossia la torbida storia “capo/segretaria” dove lui è un 35 multimiliardario, fighissimo con il cazzo grosso, donnaiolo e apparentemente senza cuore e lei è una giovane pulzella che si innamora alla prima annusata.

Dopo 10 pagine scopriamo che la nostra eroina, negli anni in cui ha fatto da segretaria tuttofare, ha passato il tempo annusando i suoi vestiti.
Lo riscrivo, nel caso qualcuno non avesse ben capito: “ANNUSANDO I SUOI VESTITI”.

Che dire?

In realtà ho proseguito la lettura per un altro po’…ma non l’ho finito.
Lei fugge a Parigi e va a lavorare come commessa; lui, guarda caso, capita proprio nel negozio dove lavora lei e viene attanagliato dalle paturnie perchè ovviamente la ama da una vita ma ha troppa paura.

Ciaone!

Poschina

Tagline: LaLeggivora; quando leggere diventa pura frustrazione

Recensioni Lampo

Ebbene eccoci di nuovo qui.
Mentre la mia vita si evolve anche troppo velocemente e mi smarrisco, trovo un punto fermo nella lettura. Il romance storico ha raggiunto livelli di premorte intollerabili. O non hanno nulla di storico e nemmeno nulla di divertente/sessuale/pruriginoso che ti faccia dimenticare il vuoto cosmico nella veridicità, o sono talmente pietosi da farmi venire voglia di passare al romance contemporaneo, che mi provoca la gastrite 9 volte su 10.
Oggi, per correttezza, è il 14 Maggio 2019, e le recensioni lampo partono da questo libro:

L’ho comprato tempo fa, probabilmente in uno di quei momenti in cui mi sento particolarmente buona e voglio dare fiducia al prossimo. Perchè le millemila inculate prese nella vita non mi hanno del tutto convinta a fidarmi solo del mio istinto e allora insisto nel fare cazzate come questa. Comprare questo libro e leggerlo anche, tutto.

Le prime 12/13 righe funzionano.
Le altre no.

Ho passato il tempo sacramentando in due/tre lingue e posso racchiudere questa inutilissima, vuotissima, poverissima, noiosissima, fastidiosissima lettura con un’affermazione: MaVaffanculoVa!

La delusione è cocente e allora mi lancio su un altro libro comprato in uno di quei momenti lì, quelli di estrema fiducia nell’umanità e in chi scrive le recensioni su Amazon.

Al momento mi sto sforzando di andare avanti. Anche qui eravamo partiti benissimo, le prime due pagine mi avevano conquistata….le altre NO. Troppo tutto. Ma mi do ancora il viaggio di ritorno in treno per decidere, poi vi faccio sapere.

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Mollato dopo che è venuto fuori che la tizia piena di idiosincrasie (ossessivo compulsiva grave) è una figa spaziale. Non bellina, carina, simpatica o chissà cosa. No. Proprio una gran figa.

E mi va bene tutto o quasi ma la strafigaggine mi sembra troppo, in un libro che già di suo non mi stava appassionando più di tanto.

Big NoNoNo

Ed ora rilanciamoci sul tanto amato romance storico e affrontiamo l’ultima fatica di Kasey Michaels: “Il Giuramento del Visconte”

Tutto molto bello all’inizio. Siamo in guerra, il nostro eroe è ferito e in un momento di bontà estrema promette al medico che lo sta curando che si prenderà cura della figlia nel caso dovesse succedergli qualcosa. Puntualmente quel qualcosa succede e il carissimo medico schiatta. Piombano in casa del Visconte la figlioletta che avrei preso a schiaffoni sonori dopo mezzo minuto e la zia bella e scontrosa (anche a lei un calcio in culo non avrebbe fatto male). C’è di mezzo un mistero, c’è qualche segreto e c’è tanta attrazione.

Dov’è il problema? Vi chiederete giustamente.

E io ve lo spiego.
La scrittura. Dovete sapere che i bambini ogni tanto pongono domande piuttosto particolari tipo “Cos’è l’arcobaleno? Perchè lo vediamo solo quando piove? Perchè dura poco?” e siccome vogliono risposte sensate, noi adulti cerchiamo, lambiccandoci il cervello, di usare, per spiegare un fenomeno complesso, parole semplici e frasi non eccessivamente lunghe per permettere ai piccoli di comprendere la sostanza senza confonderli con parolone come “rifrazione della luce”.

Kasey Michaels, evidentemente, pensa che io, alla soglia dei 40 anni, non abbia facoltà intellettive sufficienti a comprendere parole forbite e frasi più lunghe di una riga. Ecco cosa non va in questo libro. E’ un libro che si rivolge al lettore come se si trattasse di un minorato mentale e quindi è tutto semplice, semplice, semplice.

Mi piace il romance, non sono cretina.

Ci fosse almeno una trama della madonna con un bel maschio strappamutande…e invece nemmeno questo. Il Visconte è sì bello e via dicendo. Ma anche in lui predomina una certa semplicità….una specie di mollezza generale che proprio non mi piace. Cioè…io leggo questa sbobba per sognare la carnazza.,…non per trovarmi un uomo che è la versione maschile di Santa Maria Goretti. Chiariamolo subito.

Quindi mollo tutto e chissenefrega se creperò senza sapere da cosa stavano scappando la bambina odiosa e quella cretina di sua zia.

Giudizio complessivo: Il libro di Roal Dahl che sto leggendo ai miei figli usa parole più complesse ed ha una costruzione delle frasi più articolata. E con questo ho detto tutto.

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Per la serie “Benino ma non Bene” vi racconto la mia esperienza con questo romanzo/racconto/cosa/libro.

Qui abbiamo un lui orribilmente sfigurato da un razzo amico che invece di essere sparato in avanti è stato sparato indietro, lo ha centrato in pieno e gli ha letteralmente spappolato metà faccia e metà corpo; esattamente come ogni anno della mia adolescenza a capodanno, un quartoggiarese perdeva parti fondamentali del corpo per accedere “Bombe di Maradona” prive di miccia dimostrando la sua inettitudine intellettuale all’universo intero.

Lei invece è la figlia di un vicario rigido e bigotto che da giovane l’ha data al primo pirla imbellettato che le ha detto che era carina, salvo poi essere sputtanata davanti a tutti e costretta a fuggire da un padre che le ha tirato dietro una serie di epiteti irripetibili. Capita così a Londra dove diventa sarta.

E fino a qui tutto ok.

Cioè….è tutto un po’ all’acqua di rose per i miei gusti ma onestamente, ogni tanto, ci sta anche un po’ di cazzeggio vero e quindi pensavo mi sarei finalmente rilassata. E invece no. Perchè lei si dimostra essere una specie di Santamariagoretti affamata di cazzo (e tenete presente che l’essere affamata di cazzo è l’unica caratteristica che me l’ha resa simpatica) che lo AMA immediatamente e che, supportata dalla servitù, cerca di spingerlo a ricambiare il sentimento.

Esattamente come state pensando tutte in questo momento, finirà presto a vergate in vagina, orgasmi di ogni genere (tranne quelli anali perchè pare brutto parlarne), lui si innamora, lei si innamora, i servi sono innamorati dell’amore dei loro padroni, le amiche strambe sono innamorate dell’idea dell’innamoramento dell’amore…… e via dicendo.

Ho detto AMORE? No, perchè non siamo finiti nel patetismo più sfrenato…. NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

E cmq. la cosa più irritante è la visita che il nostro eroe sfigurato fa al padre di lei fingendosi un demone infernale….. Livello intellettual/culturale sotto zero.

Voto: 5 perchè c’è molto peggio in giro e sono sicura che tutto questo amore così rosa, zuccheroso e profumoso a qualcuna piaccia assai.

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Avete presente l’ideale dell’ostrica Verdiano? Ecco, io ci credo. Credo che lasciare la via vecchia per quella nuova non sia sempre una grande idea e nel romance, spesso, questa legge  è confermata. Ieri pomeriggio (ormai siamo a giugno) mi sono lanciata con l’entusiasmo di un bambino in un negozio di caramelle, su questo libro:

Non chiedetemi come mai, sarà la pelliccia, la barba, il capello lungo o sa il cazzo, ma mi attirava tantissimo. Poi le recensioni entusiastiche di Amazon mi hanno fatto dire…. Ma sì, dai…. smettila di essere pedante e buttati.

Mi butto.

E mi faccio male.
L’inizio ci può anche stare, lei giovane erede del “ducato” o come minchia si chiama (siamo nella Norvegia del IX secolo d.c.), ed è innamorata di Ossian, un guerriero figlio di uno scultore, bellissimo, fisicatissimo, ombrosissimo, sexyssimo e che non la caga di pezza. Allora lei oltre a dichiararsi e ad essere rimbalzata su base giornaliera, mette in giro voci contorte sulla sua presunta vaccaggine solo per farlo ingelosire. Spoiler: non ci riesce. E la prima parte del libro è tutta così. Lei che si dispera, ci prova, viene rimbalzata e si dispera….mentre lui viene descritto come un tizio riflessivo che non indulge in futili piaceri (una specie di palla al cazzo, ma molto sexy).

Lei, tesorina della mamma, ha l’abitudine di spiare le orge che si tengono nella magione dello zio per acculturarsi su quanto concerne i rapporti sessuali.

Ora, io sono l’ultima persona che può aprire bocca visto che guardo i porno e che da quando Tumblr ha rimosso tutti i profili hard che seguivo sono entrata in una depressione nera e ancora ricordo con amore le gif erotiche in bianco e nero di cui mi nutrivo, ma qui siamo in Norvegia, nell’800. Non 1800. 800.

Ma siccome io delle abitudini dei norvegesi non so nulla, non mi concentro tanto sul voyeurismo della nostra Liv ma quanto sul linguaggio estremamente moderno utilizzato dai protagonisti. Dubito che nell’antica Norvegia si dicesse “Ti metto la lingua in bocca”. Così, per fare un esempio. E anche che ci si parlasse con il gergo usato nel 2020 in Piazza Duomo a Milano. Come in ogni epoca ci saranno state delle “regole” da rispettare, fossero esse scritte o semplicemente dettate dall’abitudine.

Se poi aggiungiamo il fatto che Ossian passa dall’essere irremovibile nella sua decisione di ignorarla e dopo due pagine la sta sverginando pesantemente capirete in fretta che non è il libo per me; e’ un cambiamento un po’ troppo repentino e mi ha lasciata piuttosto freddina.

Lessico sbagliato + stravolgimento delle convinzioni in 3 righe = una me medesima in versione Cheng Li la Furia Pelosa……quindi ora sono qui a chiedermi se andare avanti o sfanculizzare tutti e cambiare romance.

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Allora, per amore del romance io ci ho riprovato, mi sono detta “ma su, non star lì a rompere il cazzo con questa inutile storia che i personaggi dei romance storici devono appartenere all’epoca nella quale è ambientato il racconto, non essere la solita pedantona”.

Niente, ho resistito altre 3/4 pagine e poi ho abbandonato. Purtroppo un po’ la velocità con la quale avvengono i diversi accadimenti, un po’ il linguaggio ed i comportamenti eccessivamente moderni, hanno tolto mordente alla lettura. Peccato perchè sia Liv che Ossian erano sulla carta due personaggi piuttosto interessanti e anche il mistero della bimba tutto sommato ci stava.

Peccato che alla fine lo abbia abbandonato al millesimo battibecco dei due amanti….ce ne faremo una ragione. Ah, se qualcuna di voi lo ha letto mi può gentilmente dire cosa succede dopo e qual’è il mistero legato alla voglia sotto al piede? Grazie.

Per ingannare il tempo nell’attesa che mi arrivino i libri che ho ordinato, rileggo la Kleypas e il primo libro della serie “Ravenel”, quello che avevo trattato malissimo, perchè sono una brutta persona e anche cattiva, ma soprattutto perchè evidentemente ero abituata a leggere “bella roba” e potevo permettermi di fare la schizzinosa. Ad oggi confermo il mio primo pensiero, ossia che sia stata un’occasione sprecata e che Devon e Kate non mi smuovono alcun ormone…. ma

ma avercene di libri scritti così….sulla scrittura davvero nulla da dire e anche la storia presa da sola era interessante.

Purtroppo però i romance con i controcoglioni sono sempre più rari, si cerca di semplificare, di facilitare la lettura, di raggiungere il maggior numero di persone e di piacere a tutto l’universo mondo, quindi si tenta disperatamente di non prendere posizioni che possano dar fastidio a qualcuno, di usare un lessico che non urti i nervi e sia comprensibile agli adulti ed ai bambini, di dar vita a personaggi che siano stronzi ma non troppo, libertini ma non eccessivamente, ribelli ma rispettando le convenzioni, antipatici ma in fondo nemmeno più di tanto, cattivi ma con il cuore d’oro.

Morale?

LA NOOOOOIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAAAA

E alcuno sono pure scritti male.

Ma Basta!!!!!

Poschina

Bene….ora che mi sono un po’ sfogata sto meglio.
Mi raccomando consigliatemi qualcosa di decente da leggere….ne ho davvero, tanto bisogno.

p.s. Non ho tempo di rileggere quindi troverete un po’ di tutto…errori, sviste, sintassi orribile……cercate di soprassedere, se potete 😉

 

Recensioni Lampo

Ci ho messo una quindicina di giorni a scrivere questo post senza nè capo nè coda, quindi abbiate pazienza se sembra partorito dalla mente malata di una tizia con sindrome bipolare. Non ho nemmeno la forza di rileggerlo quindi lo pubblico così, un po’ “a cazzo di cane”, come avrebbe sicuramente detto il mitico Renè Ferretti.
Ho tra le mie mani “Devil’s Daughter” di Lisa Kleypas ma non ho la testa per leggere un intero libro in inglese, quindi purtroppo per la recensione in anteprima dovrete aspettare ancora un pochino.

Vi lovvo, as usual.

La Governante – Rebecca Quasi

Siamo nel  1875, non lo dico io, lo dice Amazon ed io mi fido.
Siamo più precisamente nella Londra del 1875, in piena epoca Vittoriana, se non sbaglio. Purtroppo però di questa Inghilterra vittoriana non percepiamo nulla, né nell’ambientazione e tanto meno nel comportamento dei personaggi. E questa è forse la più grande pecca del libro. Se nello scorso Dita come Farfalle l’ambientazione ottocentesca si percepiva chiaramente nella dinamica di coppia e nelle rare occasioni sociali, questo libro si sviluppa interamente nella magione di campagna, lontano dal Ton e lontano anni luce dal periodo storico in cui è ambientato.

Se è pur sempre vero che la Quasi scrive molto bene, che crea personaggi brillanti e situazioni di gradevole lettura, uno storico necessita, per essere credibile, che i suoi personaggi si muovano nell’ambiente in cui sono cresciuti, devono essere figli del loro tempo, non possono comportarsi in modo diametralmente opposto a quello che il loro rango prevedeva.

Purtroppo i bei protagonisti di questa storia sono avanti un centinaio di anni rispetto all’epoca in cui il racconto è ambientato. E anche l’amore che sboccia, figlio di un’attrazione immediatamente percepita da Moncrieff, esplode nel giro di poche pagine finendo per perdere un po’ di quel pathos che servirebbe per cementare l’attenzione del lettore. E mi va bene il brio, mi va  ancora meglio la leggerezza ma non riesco ad accettare che un nobiluomo ottocentesco si comporti come un ventenne degli anni novanta, sbaciucchi la propria governante davanti alla figlia che tratta come il più amichevole dei padri moderni, organizzi un viaggio clandestino per poter stare con la donna che desidera come se fossero due colleghi amanti che vanno a trombare nel motel durante un viaggio di lavoro.

Resta un libro piacevole da leggere, scorrevole e ben scritto, ma quando leggo un romance storico voglio assaporare l’epoca in cui è scritto, voglio respirare la fumosissima aria di Londra, voglio la lotta di classe, voglio contesse snob e perfide debuttanti, voglio donne che si ribellano al loro tempo e uomini  impegnati a gestire proprietà e sedute in parlamento, voglio la classe borghese che avanza inesorabile e voglio corsetti, mussole e giarrettiere, panciotti e stivali, cavalli e giri alla Serpentine ed in questo libro, purtroppo, il contesto storico non si sente.

Per questo sono rimasta un po’ delusa e spero che nei prossimi lavori si dia più spazio all’ambiente, in tutte le sue sfumature.

Ah….ma quasi mi dimenticavo l’epilogo…
….qualcosa come 5 figli in otto anni, fate voi i conti e poi riflettete su come io possa aver preso cotanta riproduttività.

Voto: 5 – Bella scrittura e storia carina ma potrebbe essere ambientata a Cesate come a Los Angeles e non avrebbe fatto la differenza. Per quanto mi riguarda la componente storica manca completamente.

E via con una nuova lettura

Miss Boswell e Sua Signoria – Roberta Ciuffi

Lui è l’erede di un ducato e vive sperando che l’odiosissimo nonno schiatti in fretta e possibilmente tra atroci dolori. Lei è figlia di una zingara e di un nobile che la ingravidò, la sposò, le promise tutto e poi sparì. Si incontrano per caso, si usmano, si stuzzicano, non si piacciono ma si sa…..finisce che lui la trova attraente, lei lo trova insopportabilmente spocchioso e da qui al bacio è un battito di ciglia, dal bacio allo scoprirsi anime affini il passo è più breve di quel che sembra ma….

ma…..

No, non s’ha da fare, perchè lei è una mezza rom e lui un mezzo duca ma è anche mezzosangue indiano e anche mezzosangue romanticone quindi credo che tutti abbiate ormai capito che il fulcro della storia non è tanto la carnazza tra i due protagonisti quanto un pappone (per carità ben scritto) sull’accettazione di sè, dell’altro, delle differenze in generale e su quanto noi non siamo quello che ci dicono di essere ma quello che vogliamo essere. Più contorta di così sarebbe stato difficile ma credo che ci siamo capiti lo stesso.

Bello? Mah, sì, nì.
Le psicologie dei personaggi sono ben delineate, la storia poco credibile, la lettura scorrevole. Non certo il classico romance ma nemmeno una palla cerebrale nella quale manca la parte hot.

Direi un buon libro ma non certo quel romance che mi fa strappare i capelli e gridare “Boooommmmbaaaaa”. Direi un 6,5 perchè la scrittura è buona e dio solo sa quanto abbiamo bisogno di gente che sa scrivere,  ma non di più, perchè la storia spinge molto sull’azione ma con un’aura di inverosimiglianza che non riesco a staccarmi di dosso, troppa gente, troppe cose, troppa carne al fuoco. E c’è qualcosa che non mi torna, come se ci fosse una nota stonata che sento ma non riesco ad identificare.

E per la serie Libri che rileggi solo per non cominciare a leggere l’ultimo della Chase ecco a voi

La Penitenza del Crociato

L’avevo già letto e gli avevo dato 5.5.
L’ho appena finito e mi sono accorta che la mia valutazione non è cambiata di una virgola.

La giovane Elizabeth deve raggiungere il convento perchè ha deciso che piuttosto che passare la vita a fare la moglie e la madre comandata dagli uomini, preferisce sottomettersi a Dio. Ad accompagnarla verso il luogo sacro nientepopodimenoche il figlio bastardo del Re, tale William, in viaggio di penitenza dopo aver ammazzato la quattrocentesima donna nell’arco di 2 giorni.

Egli viaggia scortato da monaci, è alto, moro con occhi scuri, con un fisico da urlo ed uno sguardo magnetico….e in aggiunta  è buono, comprensivo, paziente e senza ombra di dubbio un maschio Alpha di prima categoria.

Al lettore scafato, dopo 4 pagine, sorge il dubbio che non tutti siano quello che dicono di essere e mentre l’attrazione tra i due protagonisti cresce, cresce anche la consapevolezza di quali siano in realtà le loro vere identità. Tra intrighi, incomprensioni, baci rubati e attrazioni più o meno represse la lettura procede fino ad un finale per niente puccioso e anche un po’ troppo affrettato.

Lo consiglio? Bah…..la lettura scorre e i personaggi sono abbastanza caratterizzati.

Non la miglior Stuart ma nemmeno da buttare. Per me è un 6.5.

Sarà un Miracolo – Judith McNaught

Nostra Signora del Misunderstanding decide di dedicare un racconto breve a Nicholas “sailcazzo” che pare fosse già conosciuto per la sua apparizione in Whitney – Amore mio….ma io quel libro l’ho abbandonato tra una madonna e l’altra alla prima gravidanza indesiderata e mai più l’ho ripreso, quindi mi fido e fingo di conoscerlo.

Cmq.

Julianna Skeffinghton è la classicissima protagonista di romance storico che noi amiamo, una donzella non bellissima che è molto intelligente, colta, sagace e chi più ne ha più ne metta, che la madre vuole a tutti i costi accasare con qualche nobile molto ma molto ricco.
Accade che idda decide di farsi rovinare per non doversi sposare e tornare a vivere a Stocazzolandia con i suoi libri di filosofia e perire in perfetta solitudine felice e contenta.
Ma….
…. il destino ci mette una pezza…questo birichino…. e sul suo fottutissimo cammino si imbatte il bellissimo, ricchissimo e sexyssimo Nicholas DuVille, il quale rifugge le giovani pulzelle con la stessa rapidità con la quale io riesco ad accaparrarmi un posto in treno nell’ora di punta.

In breve lei, non sapendo ancora chi sia per via di un comodissimo (ai fini della trama) ballo in maschera, gli propone di rovinarla e lui accetta perchè lei è tanto tenera e carina…. fatto stà che mentre sono in camera e lui la smastruzza, si rende conto che non è l’esperta cortigiana che credeva ma una creatura innocente; non fa tempo a dirle nulla che la cogliona apre la porta della camera, scappa in corridoio e inciampa proprio in quella grandissima cagacazzo di sua madre che gioisce in modo insostenibile e tempo 12 ore si ritrova sposata.

Eccolo, il BM  di tutta la storia. Lui pensa che lei lo abbia incastrato, quindi dopo il matrimonio la molla in una delle 700 tenute di sua proprietà senza nemmeno sverginarla.

Quindi lei da sola, comincia a scrivere libri che hanno successo….ma piange tantissimo e scrive lettere alla nonna morta. Sì, lo so. Sa tanto di squilibrio mentale….ma tant’è.

Per farla breve, Nicholas torna a casa perchè la sua adorata mamma sta male e vorrebbe passare il natale con la coppia d’oro e allora loro fingono di sopportarsi per una settimana al termine della quale lei apre il suo cuore e gli regala l’intero fascicolo di “Lettere per la nonna morta” che lui, inspiegabilmente, legge e viene folgorato sulla via di Damasco…entra in camera, la svergina magistralmente e tutto finisce come dovrebbe…..

Anzi no.
Non bastava il “Vissero felici e contenti”
NO….

Ci vuole l’epilogone dal quale apprendiamo con gioia e gaudio che dopo un anno esatto lei sta partorendo. E cosa partorisce?
Su…..su dai che lo sapete…. è l’ultima moda del romance.

Brave!!!!!
Due gemelli, un maschio ed una femmina, e sono tutti sanissimi, bellissimi e felicissimi.
#Maandatevenetuttiaffanculova!

Voto. 6.5 perchè per essere una novella breve tutto funziona e l’epilogo glielo abbuono perchè oggi mi sento particolarmente ispirata.

E poi, viste le delusioni, visto l’umore (sono in uno dei miei momenti “no”) mi sono letteralmente gettata su “La Divina” Georgette Heyer.

Bene.
Io vi avviso.

Ora vi beccate il pappone su Georgette Heyer, con tanto di elogi sperticati e recriminazioni degne di una vecchia carampana quale sono.

Ma cominciamo.
Questo libro è un pretesto. Un pretesto per invitare a riappropriarsi della buona scrittura e, di conseguenza, della buona lettura.
Qualche giorno fa ho whatsappato alla mia amica Virna queste saggissime parole: “[parlando della Heyer] ….la farei leggere a forza a chiunque voglia scrivere un romance storico per far capire come raccontare una storia interessante, brillante e perennemente venata da una feroce ironia. Per illuminare le lettrici su come si scriva un romance storico e su quanto sia fondamentale conoscere usi, costumi ed idiosincrasie dell’epoca narrata. [….] E si può essere tranquillamente “hot” anche senza stravolgere completamente lo spirito di un tempo storico”.

Ora, chiaramente, chi ha letto Georgette sa di cosa stiamo parlando, di quella commistione perfettamente riuscita di fantasia, ironia, critica, intrattenimento e ottima scrittura che fanno dei suoi romanzi delle chicche imperdibili per le amanti del genere. Le sue donne sono forti, determinate, scaltre, estremamente indipendenti  e per certi versi moderne, tuttavia rispettano quello che erano le regole sociali di ‘700 e ‘800. La ribellione, l’eccentricità e la modernità sono da leggere in rapporto ai rigidi confini di comportamento concessi alle donne. Ed anche agli uomini tocca la stessa sorte. Possono essere sì estremamente sicuri di sè, scontrosi, ribelli o eccentrici, ma si parla di gentiluomini che per nulla al mondo infrangerebbero le “regole del gioco”.

Quelle stesse regole del gioco che vengono sistematicamente criticate e per certi versi irrise dalla scrittrice che, descrivendole così bene, ne mette il luce tutte le contraddizioni e riesce sempre a  farle aggirare all’eroe e all’eroina di turno.

Quello che si percepisce leggendola è una ventata di leggerezza, una boccata di aria fresca nel panorama ormai insipido e stantio di un genere troppo sottovalutato e spesso banalizzato da chi non ha mai, nemmeno per sbaglio, letto un romance storico. Il romance storico, con la sua mirabile funzione di distrarre dalla vita reale e far godere qualche ora di puro svago alla lettrice, dovrebbe essere maggiormente valorizzato e rispettato.

E questo lo dovrebbero fare per primi gli editori, proponendo grandi scrittrici e non una serie di libri mediocri che seguono le mode (vedi l’esplosione del genere BDSM senza che mai nessuna scrittrice si sia adeguatamente informata su un mondo estremamente sfaccettato come quello del sesso insoltio), che si trascinano in serie inutili e fastidiose piene di puccismi insulinici e personaggi tagliati giù con l’accetta; interi libri ambientati a New York, Londra, Tokio, senza che mai si senta, nemmeno per sbaglio, lo spirito di quelle città. Uomini ricchi, potenti, importanti che poi in pratica si rivelano ragazzini alla prima cotta, perennemente disposti a dimenticarsi il loro ruolo all’occorrenza. E vi assicuro che il CEO di una multinazionale galattica con miliardi di dollari di fatturato, lavora un sacco, si fa il culo e mantiene sempre e costantemente il suo fottutissimo ruolo senza traformarsi in un quindicenne arrapato durante la presentazione dei nuovi investimenti interplanetari solo perchè la segretaria cicciotta ed inesperta è entrata in sala riunioni rovesciando il caffè addosso al vicepresidente. La realtà è profondamente diversa, e posto che tu debba in qualche modo aggirarla, non mi voglio accontentare della favoletta insulsa che può andar bene a 15 anni.

Io voglio la Storia, i Personaggi, i Sentimenti, la Passione, tutti con le iniziali maiuscole. Io pretendo di vivere nel romanzo che sto leggendo, lo esigo. Altrimenti preferisco leggere il volantino della pizzeria all’angolo. Voglio profondità, voglio divertimento, voglio leggerezza, voglio una Heyer moderna, qualcuno che sappia cosa significa scrivere, qualcuno che si documenti, che sappia esattamente cosa sta facendo e come farlo bene. Di scrittrici così sono sicura sia pieno il mondo……vai a capire come mai ultimamente si pubblica la mediocrità a sfavore della qualità.

Quindi che fare?
Recuperare la mia adorata Georgette….ovviamente.

…..3 giorni dopo, quando ormai penso di aver scritto tutto…..

…..In attesa di acquistare in blocco quei 4/5 libri di Georgie che mi interessano, mi sovviene di non aver sottolineato una cosa fondamentale che manca nei suoi libri…. L’EPILOGONE con figli, nipoti, pronipoti e puccismi vari.
La Miglior Mancanza di Sempre.

La Poschina

 

 

Recensioni Lampo…..di chi ha trovato il tempo per scrivere tutte le madonne che le sono passate per la testa

Ci sono periodi di vacche magre e periodi di vacche grasse.
Questo è un periodo di vacche di merda…..a giudicare dai libri che mi sono capitati tra le mani.  Ma andiamo con ordine….
Alcuni poi, non sono nemmeno così merdosi ma piuttosto deludenti.

Un Irreprensibile Marchese – Lorraine Heath

Non volevo comprarlo.
Dopo l’orrore che ho provato leggendo Un Erede per il Visconte dove Killian si è ridotto a morto di figa nel giro di dieci pagine, avevo deciso di lasciarmi alle spalle Lorraine e di ributtarmi su qualcosa di decente. Ho riletto parte della saga Bedwyn, qualcosa della Kleypas, qualcosa della McNaught e poi, inevitabilmente, una mattina che ero più vulnerabile del previsto, Amazon mi ha proposto questo libro ed io, che sono debolissima quando si tratta di resistere alle tentazioni, ho immediatamente ceduto e l’ho preso.

Il vecchio Marchese di Marsden, mezzo pazzo che parla con la moglie defunta, novello Heathcliff senza però tutto il bagaglio di fascino e cattivera di quest’ultimo, mi era piaciuto assai. Avevo anche cominciato ad affezionarmi alla sua stranezza, a quell’acutezza ormai sopita e ben nascosta sotto quintali di sofferenza per la morte dell’adoratissima moglie Linnie.

Quella che scopava sopra, sotto e di fianco al pianoforte, per intenderci.

Il Vecchiaccio, come amavo chiamarlo io, era talmente innamorato della moglie che il mondo per lui si era fermato esattamente nel momento della di lei dipartita, al punto che tutti gli orologi di casa erano stati fermati a quell’ora e guai a chi osava toccarli.
Ma se io vi dicessi che vogliono farmi credere che gli orologi si fossero fermati da soli?
E se aggiungessi che Lorraine pretende di convincermi che il Vecchiaccio non era folle ma che davvero comunicasse con lo spirito della defunta moglie?

Ma facciamo un passo indietro.

Il Giovane Vecchio incontra per la prima volta l’adorata Linnie il giorno in cui muore suo padre e da quel momento è AMMMMMORREEEEEEEEE. Lui ha 12 anni e lei 8. Lui è il Marchese e lei la figlia del fornaio. Lui sa che non potrà mai averla ma questo non gli interessa, ha 12 anni e probabilmente è immerso nel groviglio di erezioni continue.
Lui la ama, lei lo ama.
Poi crescono e lui continua ad amarla mentre lei passa da “figlia del fornaio” a “cameriera nella locanda”. E’ bella, formosa, vivace, brillante e ha voglia di farsi il Marchese, il quale però la rispetta troppo per rovinarla.
E se non è AMMMMOOOOOOOREEEE questo, cos’altro può essere?

E, in pratica, il libro è tutto così. Lui la ama, lei lo ama, lui la vuole, lei lo vuole. Non c’è nient’altro. Però funziona. Funziona a patto di essere gente come me, ossia una di quelle persone che non resistono al richiamo dell’ennesimo colpo di marketing, in questo caso un libro inutile, un racconto del quale potevamo fare tutti a meno, ma che stuzzica la morbosità dello stalker che si cela in ognuno di noi.

E’ inutile perchè tutto quello che c’era da sapere o quasi, viene spiegato nell’orrido libro che ha come protagonista il figlio, è inutile perchè si vede benissimo che è stato costruito a tavolino per spillare soldi, è inutile perchè se all’inizio ci dà porchissime soddisfazioni facendoci partecipi dell’amore meraviglioso dei due giovani, alla fine si riduce ad una serie di situazioni pseudo-paranormali che non stanno nè in cielo nè in terra.

Gli orologi si sono fermati da soli, una zingara aveva previsto che lui avrebbe avuto 4 figli, e in effetti gli vengono affidati 3 orfani da crescere, la moglie morta con cui parlare, ridere, scherzare, che non è frutto della sua immaginazione ma c’è davvero e interagisce con il mondo terreno.

Fossi stata Lorraine, invece di questo breve spillasoldi che non porta da nessuna parte, avrei approfondito la storia dei genitori degli “Sfrontati di Havisham” e mi sarei concentrata sui loro personaggi, che invece ci vengono presentati in fretta e furia ed appaiono solo dei grandissimi coglioni (con rispetto parlando).

Ma, come vi ho detto, a parte tutto, il libro funziona.
Almeno fino ai tre quarti ci viene raccontata, tutto sommato, una bella favola. Lui, se solo ci fosse stato il tempo di approfondire, è un bel personaggio, pieno di potenzialità….lei è una ragazza semplice che ha dei sogni e che sprizza vitalità da ogni poro.

Non ha certo saziato la mia fame di storie appassionanti, strappamutande e strappalacrime, ma rispetto a quanto letto ultimamente…..avercene. E’ un racconto piuttosto breve, piuttosto semplice, piuttosto puccioso….. Ma visto che siamo in zona estiva, fa caldo, siete in vacanza, cercate di sfuggire al parentado asfissiante e avete poca voglia di collegare i neuroni ve lo posso consigliare senza sentirmi troppo in colpa.

Gli Scottanti Segreti della Contessa – Eva Leigh

E qui scoperchiamo il vaso di Pandora.

Lui è Il Conte Christopher Ellingsworth, detto Kit, terzogenito malcagato di non ricordo chi, che ha guadagnato il pregiatissimo titolo di Conte distinguendosi per perspicacia e dedizione durante la guerra. Un bel titolone ma senza fondi….e i pochi che ha li sperpera al gioco nel, fino ad allora, vano tentativo di raccogliere un gruzzoletto per costruire dei giardini che gareggino in bellezza e dissolutezza con quelli di Vauxhall. Lei, Tamsyn, è una giovine signora che ha bisogno di sposarsi con un riccone per potersi riprendere l’adorata magione finita in mano ai perfidi zii e, soprattutto, per poter continuare liberamente il contrabbando sulle coste della Cornovaglia.

Un bel giorno il nostro non tanto adorato Kit scopre che per ereditare una cospicua fortuna deve sposarsi entro poco tempo e diventa improvvisamente lo scapolo più ricercato di Londra…..ma lui ha occhi solo per Tamsyn, che ha incontrato una sera ad un ballo. Hanno bisogno l’uno dell’altra e decidono di sposarsi. E, udite udite, lei non gliela da. No. Proprio per un cazzo.

NADA.

Non si scopa.

E dio bono….. già ci si annoia….già è estate, fa caldo, siamo tutti stufi del lavoro, degli amici, della famiglia, del baffo sudato, del ciclo mestruale con 40 gradi (voi, perchè io uso la coppetta ed è come non averlo) e se nemmeno mi fate sognare con sesso multiorgasmico e slinguazzate cosmiche, cosa mi resta?

La Delusione.

Cmq…si sposano e scoprono che le redini della borsa sono state lasciate alla pulzella, la quale immediatamente rifiuta al marito il finanziamento per i giardini tanto agognati e se ne scappa in Cornovaglia perchè si sente “ferita, offesa e usata”.

Ma Vai A Fare In Culo!!!!

Proprio tu che contrabbandi e che lo hai perculato nascondendo il carico di merce in casa sua pur sapendo la sua avversione per l’illegalità? Proprio tu fai la moralista? Proprio tu? Non le fanno più le eroine di una volta. No, proprio no. Ed è un gran peccato, una perdita pazzesca per il romance.

Cmq.
Finisce ovviamente con tanto amore, tanto sesso, tanti figli, tanta GIUOIA!!!!!!
Idda gli confessa che sì, fa la contrabbandiera….e allora? Era l’unico modo per salvare la sua amatissima gente lo rifarebbe mille volte per i suoi concittadini…..Tamsyn ti do un consiglio, canditati con i 5Stelle che mi diventi prima presidentessa della Repubblica nel giro di 6 mesi.

Alla fine Kit e Tamsyn finiscono per rimodernizzare la cittadina e farla diventare  la Rimini del Regno Unito con tanto di Hotels, traghetti, discoteche, prostitute, bambini scorazzanti e tutto il corollario di creme solari e vucumprà. E a nessuno interessa la povertà di sesso, sensualità e interesse che questa storia ha generato….vi basti sapere che a distanza di pochi giorni dalla lettura fatico a ricordarmi persino se lui è biondo o moro.

La Tentatrice – Mary Balogh

Diciamolo immediatamente e togliamoci il dentone dolente. A me questo libro è piaciuto assai. E quando dico Assai intendo proprio Assai. Cioè tanto, tantissimo. Mi è piaciuto Gervase, la sua sete di vendetta, il suo perpetrare il piano diabolico nonostante l’AMMMOOOOREEEEEEE e tutto il resto, e mi è piaciuta Morgan, la bella dei Bedwyn, la piccola, protetta Morgan che diventa una novella Rossella O’Hara e va ad aiutare i feriti di Waterloo in una scena che non ricorda semplicemente quella scritta nel meraviglioso “Via col Vento” ma che sfiora il plagio.

Ma lasciamo stare queste inutili considerazioni, anche perchè plagio o meno, il romanzo della Mitchell resta ad un livello talmente alto che la Balogh deve cominciare a correre ora e al giorno della sua morte sarà ancora molto lontana dalla vetta.

Morgan è in Belgio ospite di non ricordo chi, perchè vuole fare qualcosa, essere qualcosa, vedere qualcosa. E’ sveglia, intelligente, bellissima ed ha sete di capire cosa sta succedendo e di partecipare attivamente agli eventi bellici. Peccato che tutti  la trattino come una bambolina di porcellana dalla testa vuota.

Tutti tranne uno.
Quell’uno è Gervase Ashford, un affascinante trent’enne mezzo inglese e mezzo francese che ha un conto in sospeso con “Il Duca di Ghiaccio”, alias Wulfric Bedwyn, alias Bewcastle, ossia il freddo e austero fratello maggiore di Morgan.
Gervase la vede e pensa “Ma guarda quella che figa spaziale!”, poi un amico gli confida che è la sorella del tanto odiato Bewcastle e immediatamente il pensiero diventa “Ah…ecco lo strumento perfetto per la mia vendetta privata, finalmente dopo 9 anni gliela farò pagare cara”. Inizia quindi un’opera di seduzione nemmeno tanto velata che porta i due a frequentarsi.

Nel bel mezzo di tutto ciò infuria Waterloo, Morgan perde il  fratello Alleyne, diventa una crocerossina, si scopre forte e testarda e Gervase è sempre con lei, a coccolarla, confortarla e scoparla.

Sesso poco e piuttosto burrascoso….mi piace. Una roba del tipo Ti prendo e ti sbatto e a prendere l’iniziativa non è nemmeno lui….FA VO LO SO!

Poi però si torna in patria e Morgan scopre di essere stata una semplice pedina in un gioco più grande di lei che va avanti da ben 9 anni…. e per scoprire che cazzo è successo un paio di lustri prima, dobbiamo attendere gli ultimi capitoli della storia.
Ovviamente Morgan la prende male, malissimo e decide di fargliela pagare.

Finirà a tarallucci e vino, come da copione, con tanto di gravidanza superveloce, ma non alla prima botta e non proprio indesiderata. Persino io non me la sono presa…..il che la dice molto lunga su quanto sia morbida in questo periodo…. Go Morgan, go!!!!

Se escludiamo le prime pagine che ho trovato un po’ noiose, per quanto mi riguarda il resto funziona. Bene Zia Mary, Brava, Ancora.

Una Famiglia per il Duca – Megan Frampton

Credo di aver abbandonato questa cosa più o meno a pagina 30/40. E lo chiamo “cosa” con cognizione di causa. Di una banalità sconcertante. Lei è una povera donna con prole che si trova costretta a fare da segretaria ad un figo spaziale, titolato, scopabilissimo, che ci viene presentato come freddo, scostante, inavvicinabile. E fino qui è roba da sburrare litri di gioia.

Purtroppo però il tanto distante e freddo duca, si rivela essere un pasticcino che nel giro di 20 pagine ha preso la bimba sotto la sua ala protettrice e si slinguazza la madre nello studio. Non ci sarebbe nulla di male se non ci fosse un improvviso e quanto mai incomprensibile snaturamento del personaggio prima ancora di conoscerlo.

E siccome sono vecchia, stanca, polemica e anche piuttosto cagacazzo, mi sono imposta di chiudere la porta in faccia a Megan e a concentrarmi su altre letture.
Lo riprenderò in seguito, quando la mia pazienza avrà raggiunto ragguardevoli vette o quando sarò alla ricerca di scuse banali per smadonnare in continuazione.

Se qualcuna di voi ha meno pregiudizi della sottoscritta, vi prego di dirmi come si sviluppa la storia e come va a finire. Almeno mi risparmio la fatica di leggere le restanti 200 pagine.

Magia di un Amore – Lisa Kleypas

Leggi che ti rileggi che ti rileggi….per contrastare letture di merda mi compro la versione cartacea di questo libro della Kleypas. Eh beh….che dire? Nel 2014 (anno di vacche grassissime) gli davo 6,5.
Ma quanto ero stronza?

Se questo è un povero sei e mezzo metà di quello che ho letto quest’anno dovrebbe essere quantomeno inqualificabile.

Le storie sono due, una più bella dell’altra.
La prima riguarda Aline e McKenna, mentre la seconda Gideon e Livia.

Aline e Livia sono le sorelle di Marcus Westcliff, che conosceremo meglio nella serie Wallflower di cui questo libro è il prequel. Sia Aline che Livia sono due donne ferite che hanno dovuto sopravvivere ad eventi drammatici; la prima ha dovuto cacciare dalla tenuta l’unico uomo che abbia mai amato e poi affrontare le conseguenze di un grave incidente, Livia ha perso prima il suo futuro sposo e poi il bambino che aveva in grembo, scatenando la cattiveria dell’intero Ton e preferendo ritirarsi in campagna a far rimarginare le ferite.

A complicare la vita delle due donne ci pensano gli ospiti americani del fratello, il ricco, dissoluto e disperato Gideon Shaw e il determinato ed ormai ricchissimo John McKenna che ha come unico scopo della visita quello di vendicarsi di Lady Aline facendola innamorare e poi lasciandola nella più buia disperazione.

Le cose però non sono mai semplici, mai lineari e mai troppo facili.

Non voglio svelare altro ma la Kleypas perde un bel po’ di tempo per introdurci i personaggi tanto che alla fine ci sembra non solo di conoscerli ma di comprenderli da sempre, di essere più che dei semplici lettori, ma amici, confidenti, amanti.
Ho trovato davvero tenerissimi Livia e Gideon, e il modo in cui Livia con dolcezza e fermezza riesce a catturare il cuore di un uomo che non si è mai sentito accettato e che ha deciso di autodistruggersi.

E cosa posso dire di Aline e McKenna? Lei così testarda e orgogliosa, bella e fiera, disposta anche a perderlo per paura di rivelare che non è perfetta come lui immagina, tutta la disperazione di non accettarsi e di non riconoscersi, di venire a patti con una realtà che si cerca disperatamente di negare.

Bello, bello, bello.
Diverso dal resto della serie, che è più spensierato, questo libro affronta tanti tipi di sofferenza e solitudine e altrettanti tipi di amore, ma è soprattutto un libro sull’accettazione; di sè, degli altri e dell’amore, nel senso più ampio del termine.

Leggetelo.

Innamorarsi di un Lord – Mary Balogh

Della serie Bedwyn è uno di quelli che non avevo mai letto ed onestamente non è che mi sia persa chissà che cosa nell’averlo lasciato in fondo alla lista.

Alleyne sarà anche bello ma passa il 98 % del libro non ricordando un cazzo del suo passato e facendo da cavalier servente a Rachel, colei che gli ha salvato la vita. Entrambi innamoratissimi inconsapevoli vanno avanti tra alti e bassi, misunderstanding più o meno big e storie assurde di zii incompresi e di truffatori incalliti.

Per carità è più che leggibile e anche gradevole ma per quanto mi riguarda vale la pena leggerlo solo per la scena nella quale Alleyne torna  a casa e ritrova i fratelli che lo credevano morto a Waterloo.
E’ un momento estremamente toccante che vale l’intero libro.

Ammetto senza vergogna che per poco non mi è scesa una lacrimuccia.

Conclusioni sconclusionate

Attendo con ansia, perplessità e speranza le uscite di luglio, perchè al momento le soddisfazioni me le sono prese con roba vecchia di autrici di pregio e non con le tanto agognate nuove uscite.
Sarà anche colpa mia….per carità, ma mi sembra che ai libri che leggo ultimamente manchi sempre qualcosa.
L’introspezione dei personaggi, situazioni credibili o quantomeno divertenti, quell’esagerazione talmente esagerata da diventare meravigliosa e che fa gridare “BOOOOOMMMBBBAAAAA”, gli slinguazzatori seriali, il sesso, i multiorgasmi, quella carica erotica che gronda dalle pagine e che ti fa venire la fotta di leggere…..uomini che che ti piacerebbe scartare  succhiare come grosse caramelle Rossana… sì, insomma….non li fanno più i Romance Storici di una volta.

E che cazzo!!!!!

Poschina

 

Recensioni lampo: Hunter _ James _ MacLean

Ed eccomi qui…a fare un po’ il punto delle ultime letture. Ovviamente Spoileroni Sparsi.
Non so se voi vi siate mai arrischiate a leggere la serie “Wicked trilogy” di Madeline Hunter. Io, essendo temeraria, mi ci sono fiondata comprando tutti e tre i libri e trovandomi a bestemmiare dalla metà del primo fino alla metà del terzo. Non perchè li abbia letti tutti, ma perchè visto lo squallore di “I sogni Proibiti di Eva” ho deciso di eliminare la lettura del secondo e passare al terzo, che ho comunque abbandonato a metà per dedicarmi alla James.

Ma spieghiamoci meglio.

Primo libro della serie, ci narra le vicissitudini di Gareth Fitzallen, figlio illegittimo di un duca, bellissimo, intelligentissimo, famoso per scoparsi tutte le belle donne del ton con maestria inimmaginabile, di lavoro commercia in arte e sta aiutando i fratellastri a recuperare delle opere d’arte che sono state nascoste durante la guerra con la Francia. E già qui ho cominciato con il mantra “E ridaje con ste cazzo di opere d’arte trafugate. Ma chissenefrega!”. Cmq. iddu ha appena ereditato una magione in rovina ad inculandia e sta andando a dare un’occhiata al rudere.

Per caso (ma come dice Maestro Oogway – Il caso non esiste – ) si incontra e si scontra con l’eroina di turno, tale Eva Russel, la quale sta portando a casa sua un quadro rubato dalla magione di Garreth, che le serve per farne una copia che rivenderà al mercato del pesce della città vicina e che gli permetterà di sfamare la bellissima sorellina.

E questo, signore e signori è il BM. Lei copia le opere d’arte che trova nella soffitta del bel bastardo, le rivende e le rimette a posto mentre lui gira per l’Inghilterra cercando disperatamente quelle opere che giacciono da anni nella polverosa soffitta sotto la quale dorme. Vi avevo anticipato che è Moooolto Intelligente!!!!!

Tra l’incontro e il momento in cui convolano a giuste nozze, c’è il tempo di slinguare, orgasmare, innamorarsi come quattordicenni alla prima cotta, rinunciare al proprio passato, scopare….. e via dicendo. Il tutto ammantato da una coltre di tedio che parliamone. Tra l’altro lui passa da scopatore senza cuore a maritino fedele nel giro di mezza pagina e, sinceramente, non si può sentire.

Voto 6.5 – perchè comunque è scritto bene e per me la grammatica ha il suo peso.

Ma passiamo ad argomenti più gustosi…..

E parliamone di questa cover…. parliamo di lui….della beltade di questo giovin signore e della zoccolaggine di codesta dama. Tutta tette e finta reticenza.

Cmq.
Avete presente quando alle medie il tizio che vi piaceva se ne è uscito con una frase infelice su di voi, tutti hanno riso, voi lo avete sentito e da quel giorno la vostra meravigliosa quarta di reggiseno è diventato il problema della vita? Ecco. A me capitava con le orecchie a sventola. Ci ho messo anni a farmi passare l’ansia del giudizio altrui perchè, onestamente, nessun adolescente ha mai fatto commenti meno che entusiastici sulle mie all’epoca sode e grosse tette.

Mia Carrington invece è complessata perchè minuta ma tettona e culona. (Notate come nella cover abbiano mantenuto una certa fedeltà al romanzo), ed è innamorata persa di Vander, figlio del Duca di Pindar il quale è notoriamente pazzo e la cui moglie è la compagna del padre di lei. Ve lo spiego meglio. La mamma di Vander si scopa il padre di Mia. Lei è fedifraga, lui no perchè è vedovo. Fatto sta che la povera Mia scrive. Scrive smielose poesie su Vander con spiccati riferimenti sessuali che nemmeno si rende conto di aver creato. Una di queste poesie è finita nelle mani del padre che l’ha divulgata e alla fine diventa gioco per Vander e gli amici. Peccato che Mia sia nella stessa stanza e senta tutto, si incazzi ed esca sbattendo la porta.

Una paccata di anni dopo Vander è il Duca di Pindar, Mia è stata mollata sull’altare dal fidanzato, ha un nipote con un problema ad una gamba (Tra l’altro Sparta non era nulla paragonata all’Inghilterra nobile dell’800), ed ha una manciata di giorni per trovare marito ed evitare che tutti i beni dell’adoratissimo nipotino finiscano nelle grinfie di Zio Richard.

Allora che fare? La cosa più ovvia le sembra quella di ricattare Pindar costringendolo a sposarla e a fare da padre al piccolo, dolce e sfortunato Charles. Lei pensa bene di scrivergli una letterozza nella quale spiega che sarà solo un matrimonio di facciata ma lui, essendo un uomo al 100%, non la legge e questo porta al BM. Lei pensa di fargli schifo perchè è grassa e lui pensa che lei sia incazzata con lui e che lo voglia lasciare per punirlo e siccome ha una Sad Sad Sad Sad story alle spalle, ha qualche problema con gli abbandoni e la tratta malissimo salvo poi avere il cazzo perennemente in tiro e sbattersela appena può in ogni angolo della casa e contro ogni muro. E sottolineo Contro il Muro.  

Tra una scopata e l’altra abbiamo tempo per lo zio ubriacone amante dei romanzi rosa, del nipotino zoppo ma sempre felice e che ovviamente diventerà, nonostante la zoppia, un grande cavallerizzo, di una comparsata del mai dimenticato Duca di Villiers con tanto di Thorn ed India (che si comportano come degli adolescenti che frignano sbattendo i piedi per terra), delle macchinazioni al limite del plausibile di Zio Richard e anche di un cavallo ribelle ed indomabile che si “innamora” di Mia.

E se questo non vi basta per farvelo leggere non so come altro potrei convincervi….ah…già…. Lui è uno scopatore seriale che ama spalmarsi sull’abbondante carnazza della moglie e lo fa spesso, con una certa foga e con tantissimi orgasmi come risultato. Quindi è uno che non vi rifiuterà se avete i rotolini sulla pancia e il culotto e i maniglioni anti panico dell’amore. In pratica io ho già preso il biglietto per andarlo a trovare…altro che dieta.

Anche qui tantissimo Ammoooore con Carrambata finale del tipo “Ti ho sempre amata ed infatti ho conservato per anni la tua poesia piena di riferimenti erotici involontari…..eccola qui, scusa le incrostazioni sul foglio ma sai com’è…sono 20 anni che mi ci sego sopra”.

Voto: 7,5 perchè alla fantasia senza limiti sapientemente mischiata con il sesso e con astrusità varie non so resistere.

Ed infatti approdo a lui

Faccio notare che sono gli stessi modelli della copertina del libro precedente con anche dei vestiti simili…. la fantasia al potere.

Quarto ed ultimo libro della serie The Rules of Scoundrels, narra le vicende sessual-scandaloso-amorose di Georgiana Lieghton. Ce la ricordiamo tutti perchè la prima volta che l’abbiamo vista era fuggita dal Ton per rifugiarsi in campagna dopo essere stata ingravidata da uno sconosciuto e aver deciso di tenere la figlia della colpa. E’ la sorella di quell’ex pezzo di ghiaccio del Duca di Leighton, ora  estimatore dell’anticonformismo dopo aver sposato Giuliana Fiori, sorellastra di quel meraviglioso pezzo di carne che è Gabriel St. John, fratello di Nicholas.
Non dimentichiamoci che Leighton per sposare Giuliana, ha mollato sull’altare Penelope Marbury, ora moglie di Bourne, socio del locale per scambisti “L’Angelo caduto” e sorella di Pippa  , ora contessa di non ricordo cosa, protagonista di una scena eroticissima…lei che si masturba davanti a Cross, inginocchiato di fronte alla poltrona dove la lady si sgrilletta, che la fa venire parlandole e alitandole sulla gnagna ma senza nemmeno toccarla. Nel caso vi foste persi questa scena bagnamutande, correte a recuperarla.

Sono passati dieci anni da quando Georgiana ha partorito ed ora è decisa a sposare un titolato per poter dare un futuro alla brillantissima ed intelligentissima figlia. Tutto bene….se non fosse che su una delle testate di proprietà di Duncan West, è apparsa una vignetta volgare che ha alimentato il pettegolezzo nel ton….e se non fosse che West è bello, affascinante e la fa bagnare ogni volta che si vedono…e se non fosse che lui diventa granitico al solo sentirla nominare…. e se non fosse che in mezzo ci sono altri segreti: identità nascoste, passati turbolenti, morti, cattiverie gratuite, amarezze, promesse da mantenere.

Ma non preoccupatevi, c’è tempo per titillarsi, inturgidirsi, smaniare, orgasmare, sospirare ed, ovviamente, innamorarsi….perchè cos’è una verga turgida in una vagina grondante senza il Vero AAAAAAAMMMMMMOOOOORRRREEEEEE?

Nota a margine. Avevo provato a leggere il terzo libro della serie, quello incentrato su Temple “Il Duca Assassino” ma non ero arrivata a pagina 50. Ci riproverò in tempi migliori.

Voto: 8 perchè a me la fantasia sfrenata della MacLean in questo caso piace, perchè nonostante ci sia talmente tanta carne al fuoco da incendiare l’intera Milano questo libro mi ha fatto venir voglia di rileggere gli altri e perchè finalmente noto tutti gli indizi che erano stati seminati dall’autrice riguardo all’identità del quarto socio, il misterioso Chase. E poi diciamocelo, polemiche sulle molestie sessuali a parte che mi hanno fatta etichettare come una maschilista [Maschilista io?!?!?!??!?], a me l’uomo che sa cosa fare ad una donna a letto, mi piace assai e West sa esattamente cosa fare, e come, e dove. Un bell’esempio di maschio Alpha da non lasciarsi scappare.

In poche parole

  •  “Gira mezza Inghilterra alla ricerca dei quadri trafugati……..Erano nella sua soffitta.” Signori e Signore…Il Genio
  • “Scommetto che gli faccio schifo le mie tette enormi… Lui se la scopa in ogni dove ed in ogni luogo regalandole orgasmi incredibili.” Ecco a voi La Svegliona
  • “Un uomo ed una donna…anzi no, due uomini e una donna, anzi no….due uomini e due donne”. Praticamente un’orgia.

Poschina

 

Il Listone – Settembre 2016

Avete presente la canzone September Morn?
Mi ha sempre messo addosso una tristezza cosmica e non so bene il perchè.
Questa piccola pillola di vita vissuta solo per dire che siamo giunti alla fine di settembre e qui, nel mezzo della Lombardia, di giorno fa ancora caldo mentre di sera fa freschino. Non che sia un mio problema perchè di sera sono a casa come una nonnina sul divano con tanto di copertina e cane che scalda i piedi e di giorno non esco nelle ore calde. Però potrei usare questo tempo come metafora delle ultime letture che mi sono sparata; o mi sono piaciute assai, oppure mi hanno letteralmente fatto cagare.

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Non mi sono segnata titoli e impressioni quindi vado a spanne scrivendo quello che ricordo e pace se mi dimentico qualcosa di importante, prometto solennemente che il mese prossimo starò più attenta.

Felici per Sempre di Julia Quinn, ci permette di conoscere le avventure sentimentali degli ultimi due Bridgerton ossia Hyacinth e Gregory.
Tutto in un Bacio lo definirei piacevole da leggere e con un personaggio maschile, St. Claire, che ha spronato qualche ormone a muoversi incontrollato per il mio corpo, regalandomi un paio d’ore di relax accattivante. Hyacinth, oltretutto, è un personaggio femminile interessante ed abbastanza originale, anche se a parer mio non gli è stata dedicata l’attenzione che meritava. Ad essere proprio onesti la trama sfocia nell’assurdo in continuazione ma basta saperlo e accettarlo per godersi la lettura.
Il Vero Amore Esiste invece mi ha fatto pena. L’ho trovato noioso e per niente intrigante. Non vedevo letteralmente l’ora che finisse e sinceramente penso che sia in assoluto il peggior libro della Quinn che io abbia letto.
E Vissero per Sempre Felici e Contenti è una raccolta di secondi epiloghi, ossia, per quanto mi riguarda, Satana sceso in terra perchè io detesto gli epiloghi, figuratevi se sono doppi e quindi al momento non l’ho letto, rimandando a quando avrò il vuoto cosmico intorno e comincerò con le riletture.

Un Bacio dopo l’Altro – Julia Quinn

Le storie d’amore nei libri come nella vita reale nascono spesso dal fastidio incomprensibile che si prova per una persona. Non so bene il perchè ma è così. Pensi “Guarda quello stronzo” e poi dopo due giorni sei lì a palpitare per lui. Questo è quello che succede a Sarah (una delle cugine delle Smythe-Smith) e Hugh Prentice, amico del cugino Daniel e involontaria causa dell’allontanamento di quest’ultimo dalla Sacra Madre Patria.
Hugh è rimasto claudicante dopo un duello con Daniel e Sarah lo ritiene responsabile della sua rovina sociale e del conseguente non matrimonio. Da qui al sesso il passo è breve.
Per essere davvero sinceri, ho letto di meglio, ma non mi sono annoiata, non ho smadonnato e non ho pensato di scagliare il kindle fuori dalla finestra.
Mi sembra quindi di non farvi un torto nel consigliarvi di leggerlo senza troppe aspettative ma con la certezza di non farvi alcun danno.

Un Amore Perfetto – Julia Quinn

Honoria Smythe-Smith è una delle sorelle/cugine sfigate che ogni anno sono costrette ad esibirsi in una serata musicale che terrorizza letteralmente l’intera Inghilterra. La vediamo protagonista perchè dopo che il fratello Daniel è costretto alla fuga a seguito di un duello, si trova a dover assistere l’amico di vecchia data Marcus sofferente per un’infezione. Ed indovinate? Yep, sboccia l’Ammmmore, quello con due A maiuscole e il neon rosa intermittente intorno. E ok, ammettiamolo, a me è piaciuto, quindi sciroppatevelo anche voi.

Il Segreto di Miranda – Julia Quinn

Ebbene sì, sono andata a recuperarmi tutti i libri della serie che mi ero persa.
Cmq. Miranda è una bambinetta piuttosto dimenticabile, il che significa, ovviamente, che si traformerà in un cigno con l’andare del tempo. Proprio come accadde a Calpurnia, anche a Miranda capita di essere consolata da un gran figo (Nigel) del quale, tanto per essere originalissimi, si innamora.
Passano gli anni e si incontrano di nuovo, lei bellerrima e lui segnato da una Sad Story fatta di una moglie vacca e diverse e svariate gravidanze indesiderate. Bwahahahhahahahhahah.
Nonostante tutto finirà bene.
Non è il mio libro preferito della serie ma si lascia leggere.

Una Serata davvero Speciale – Julia Quinn

Storia d’amore molesto tra Daniel fratello di Honoria e Anne, governante per finta, con una Sad Story alle spalle e tanta noia mista a perplessità per il lettore. Secondo me il peggiore della Quinn resta sempre e comunque Il Vero Amore Esiste.

Patto con il Diavolo – Lorraine Heath

Primo libro della serie “I Libertini di St. James” narra dell’amore che si sviluppa tra un ex bambino dei bassifondi ora Conte (Mica Cazzi) e una Lady che per salvare un’amica venderebbe letteralmente sua madre. Lui vuole sposare un’altra, lei vuole ammazzare qualcuno, inevitabile che si scoprano sessualmente attratti l’uno dall’altra e finiscano per procreare come conigli entro il primo anno di nozze. Piacevole da leggere e consigliato per una piovosa domenica autunnale.

Il Duca Dissoluto – Lorraine Heath

Secondo libro della serie “I Libertini di St. James” mi è piaciuto più del primo, sarà perchè lui è più stronzo, prepotente e sexy di Lucian, oppure boh….sarà che a me quelli “segnati dal passato” svegliano il mio istinto da crocerossina, vacci a capire. Il busillisi della storia non è poi così difficile da intuire ma devo ammettere che nonostante una lettrice scafata si accorga della realtà piuttosto in fretta questo non toglie il gusto della lettura, quindi godetevela con la dovuta calma.

Della stessa autrice ho letto anche Gli Eredi Perduti di Pembrook – Sebastian  e nonostante l’eroe fosse sfigurato e bellissimo non mi ha appassionata quanto speravo. Ora confido negli altri due libri della serie che parlano dei fratelli di Sebastian ossia Tristan e Rafe; vi farò sapere.

E questo è tutto.
Ho letto altro ma non essendomi segnata i titoli e le impressioni preferisco sorvolare. So per certo di aver letto la saga delle sorelle Essex della Jamesche mi è piaciuta abbastanza; alcuni racconti di più, altri meno ma in generale la consiglio senza remore e anche di aver detestato con tutta l’anima Il Signore degli Scandali della Cornick tanto da averlo abbandonato dopo una ventina di pagine.

Passiamo ad una nota dolente, che mi fa davvero disperare.
Dalla Regia mi dicono che Un po’ di Follia in Primavera è l’ultimo libro della saga di Alice Allevi. Ed io appoggio la mia mug preferita con il mio tè preferito, sgrano gli occhi in modo teatrale e mentre intingo il coltello nel nutellone esclamo “SERIOUSLY?” cioè sarebbe finita così? Cioè con una vaghissima insinuazione sul futuro ma che lascia almeno un miliardo di scenari aperti? Sarebbe questa la tanto agognata fine? Ora qui non posso smadonnare perchè non voglio spoilerare nel Listone, ma davvero?
Non voglio crederci.
Non posso crederci.
L’ultimo libro manca completamente di approfondimento psicologico, i protagonisti prendono decisioni importanti senza che realmente se ne siano analizzate le ragioni e questo lo posso accettare nell’ottica di uno spiegone nel futuro.
Ma qui non c’è una fine.
E lo dice una che adora i finali aperti. A me i libri che si concludono lasciando un sospeso e qui vi faccio l’esempio degli esempi con La Perla delle Perle del finale aperto, piacciono da morire. Perchè è vero che il libro della Giusti si conclude con un punto di domanda…[cosa succederà dopo?] ma è talmente ben studiato, talmente logico, talmente “l’unica conclusione possibile che non snaturasse l’intero romanzo” da essere semplicemente perfetto.
Mentre il libro della Gazzola si conclude  con un non finale che lascia completamente insoddisfatti e frustrati perchè si sente che manca qualcosa, che non tutto è stato sviscerato, che c’è un qualcosa che non torna e che non può essere lasciato nel limbo in questo modo.
Chi vivrà vedrà, ma se questa è la conclusione pensata e ragionata dopo tutti questi anni beh….che delusione pazzesca.

Ora me ne vado a nanna. Ormai la mezzanotte è passata e siamo ufficialmente in ottobre. September Morn mi fai una pippa.

Poschina

Il Listone – Gennaio 2016 + Recensioni Lampo

Non c’è nulla che faccia invecchiare precocemente quanto la maternità. Oggi (19 Gennaio 2016) mi sento una 90enne. Anzi, siamo oneste, mia nonna a 88 anni sembrava più giovane della me medesima di oggi, ancora trentacinquenne sulla carta ma profondamente provata psicofisicamente nella realtà.
E’ inutile che le mamme continuino ad essere omertose sull’argomento; essere madre ti lede inesorabilmente il cervello….per non parlare della condizione fisica. Per rendere guardabili sopracciglia e gambe dovrei chiamare la deforestazione.
E poi sono ancora più suscettibile ed incazzosa di prima….cosa che sinceramente non avrei mai creduto fosse possibile. Per farvi un esempio ieri una tizia ha commentato acidamente un post dell’altro blog dandomi, in parole povere, dell’ingnorantona. Roba che qualche tempo fa  mi avrebbe fatta strippare dal ridere oggi mi ha fatto montare una carogna che nemmeno potete immaginarvi; non ne uscivo più. Sono arrivata a contro-commentare aciderrimamente solo perchè non vedo letteralmente l’ora di accanirmi contro qualcuno (ho scoperto a mie spese che puoi smadonnare apertamente contro i figli solo quando non ci sono testimoni, altrimenti passi per una brutta, bruttissima persona). Quindi capite come accanirmi contro chiunque abbia un’età superiore ai 5 anni sia diventato per me una specie di obbligo morale.
E del trauma nel rendersi conto che il “mamma-pensiero” è letteralmente governato dalle bestie ne vogliamo parlare?
Fino a 7 mesi fa pensavo roba del tipo “ho un paio di sopracciglia in ricrescita, dopo il lavoro le faccio……poi compro anche quel nuovo romance che mi interessa tanto, in pausa pranzo vado da Sephora a prendere la maschera che mi faccio con calma domenica e devo guardare quel sex-shop online che ha dei reggiseni da urlo”. Oggi ho gli stessi pensieri, solo che non riesco a concluderne uno perchè i due MiniLeggivori sono maestri nell’impedirmi di fare qualsiasi cosa.
Per farvi capire come sono messa vi rivelo che sono costretta ad espletare i bisogni corporali (piccoli…medi…grandi) con la porta aperta e portando uno/due spettatori che sono costretta ad intrattenere con canzoncine, sonaglietti, faccette buffe…..perchè non c’è nulla che interrompa l’evacuazione quanto il pianto isterico di un neonato. E ci manca solo di non riuscire a svuotare lo scarico per sentirsi ancora più vecchia e merdosa.
Che poi mi chiedo…..ma ai bambini piace così tanto fare aerosol di compost umano?
Evidentemente sì.

Tutta questa premessa della quale a voi fottesega solo per giustificare la mia assenza negli ultimi mesi, farmi compatire dalle mamme e deridere dalle non mamme.

Passiamo a noi [Nel frattempo siamo giunte al 29 Gennaio 2016].
Siccome il tempo scarseggia sono arrivata alla conclusione di fare il listone di Gennaio e accorciare leggermente alcune recensioni giusto per farvi capire che sarò sì vecchia e sciatta ma ancora Leggivora.

Semplicemente perfetto – Mary Balogh 6.5 – Spoiler

ORO_155Che dire? Mi sarò ammorbidita….. La nostra eroina si chiama Claudia, fa l’insegnante e detesta i nobili. Li detesta perchè tempo addietro si è fatta felicemente sbatacchiare dal vicino di casa povero in canna di cui era follemente innamorata….poi lui ha ereditato un titolo e le ha detto “Claudia, va bene tutto, ma tu sei una poveraccia e col cazzo che ora che ho un titolo infilerò il mio penne nella tua vaghina“. Lei non l’ha presa proprio bene e quando è costretta a viaggiare con quel grandissimo figo del marchese di Attingsborough non fa altro che fare la figa di legno e trattarlo di merda. Ed è ovvio che qualsiasi nobile non possa resistere ad una donna povera che lo tratta da schifo, quindi lui si intriga e le permette di venire a conoscenza della sua Sad, Sad, Sad story: ha una figlia cieca avuta dalla sua ex amante stronzissima e la tiene segregata in casa perchè lui ha tanta, tantissima paura che il mondo esterno possa ferirla e soprattutto che il Ton scopra che lui ha fornicato senza precauzioni generando la figlia della colpa con handicap. E qui spezzo una lancia in favore di Zia Mary perchè come idea è inverosimile ma quantomeno originale. Alla fine della fiera, SantamariagorettiClaudia prende a cuore bambina e Marchese e dona la sua non inviolata vagina al secondo e la sua predisposizione alla maternità alla prima. Finisce persino che lui riconosce la figlia della colpa in pubblico e nessuno lo isola come fosse una merda. I miracoli dell’Ammmmooooooreeeeee!!!!
E pensate a che merde devo aver letto nell’ultimo periodo per dare la sufficienza piena ad un romanzo simile.

Le brave ragazze cercano l’uomo giusto –  Victoria Dahl 2 – Abbandonato per noia

Le-brave-ragazze-cercano-l-uomo-giusto-ma-poi-si-innamorano_hm_cover_bigAvevo letto i due libri precedenti e nonostante non fossero certo dei capolavori li avevo trovati rilassanti e degni di qualche mia preziosissima ora. E da scema quale sono, avevo atteso con una certa ansia questo cazzo di libro perchè riguarda la Sex Story del fratello maggiore, quello con la testa sulle spalle, un po’ noioso e la proprietaria di un sex-shop. Pensavo a chissà quale piccantezza mista a romanticismo quindi provate ad immaginare la mia profonda quanto disperata delusione quando mi sono trovata di fronte ad una palla mortale nella quale la cosa più sexy è la descrizione della nuova collezione di biancheria intima arrivata in negozio. Poi scusate, ma la proprietaria di un sex-shop semicomplessata e anche mezza incamata nel sesso proprio non si può sentire [sia chiaro che a me della sua Sad story non frega una beneamata sega. Volevo un libro diverso, punto e basta]. Siccome ora non ho tempo che mi avanza, lascio questa merdaccia a chi abbia voglia di un libro da usare come punching-ball letterario.

Per sempre tua – Sherry Thomas  5 – Spoiler

ROMANZI_1121Mi sento un po’ stronza a parlar male della mia amatissimissima Sherry, ma voglio essere onesta e dirvi con il cuore in mano che questo libro è stato definito, in un rarissimo momento di onestà intellettuale, Una Gran Palla al Cazzo. E se vi state chiedendo il perchè ve lo dico subito.
Lei è un medico, fuggita in India per scappare dal marito. Un figo da paura a cui lei aveva chiesto di sposarla. Lei non sa che lui è sempre stato innamorato di lei, già da quando era un pischello alto sì e no 67 cm. Però lei sa per certo che lui qualche gg. prima delle nozze è andato a scoparsi un’altra, lo sa perchè lo ha visto. E’ quindi ovvio che lei si sia mostrata vagamente freddina nei suoi confronti. Una specie di vergine di Norimberga frigida. Lui però non sa che lei sa. Qui sta il busillisi e quindi si chiede “Ma come cazzo mai è possibile che lei non si  bagni ogni sacrosanta volta che mi vede?”. Man mano che la storia procede, tra un enorme sbadiglio e l’altro, veniamo a scoprire quella che è l’unica nota interessante del libro, ossia che lui di notte si intrufolava in camera di lei e le dispensava, gratuitamente, favori sessuali degni di Papà Rocco, facendola sempre e ripetutamente orgasmare come se non ci fosse un domani. E qui mi verrebbe da dire “Nani…..ti ha messo le corna una cazzo di volta e nemmeno eravate sposati. Credi a zia Poschina. Uno che ti regala orgasmi come se piovesse, senza chiedere una fava in cambio non lo trovi da nessuna parte. Smettila di fare la figa di legno ed attaccati a pompa”.
Segue una lungherrima e noioserrima parte del libro legata a rivolte e combattimenti che non mi interessano, prima che i due possano scoprire di aver perso anni di meravigliose scopate per niente.
Consiglio? Rileggetevi “Intime Promesse” o “Una Paziente Conquista” che è meglio.

Lo Scapolo d’Oro – Miss Black 4.5 (ma io a Miss Black perdono tutto o quasi) – Spoileroni
L’Imbrogliona – Miss Black 8 

coverAl solito appena mi sono accorta di un nuovo libro della mia adorata Miss Black l’ho comprato e letto. In un momento di alta percezione extrasensoriale l’ho definito Un Harmony con sesso anale, e lo dico con un misto di fastidio e affetto.
Qui ci sono: Un uomo giovane, bello e fottutissimamente ricco che siccome è incazzato con la donnaccia di turno decide di dimostrare che tutte le donne sono puttanissime e scommette che per un milione di dollari (il film è citato) qualsiasi ragazza presente in quel momento si farebbe fare di tutto. Detto fatto. Poco dopo entra in camera sua una ragazza che non vede l’ora di concludere per prendersi il milione….e fin qui……..
Ma è ora che viene il bello…. prestate attenzione al numero di clichè presenti nel libro.
Lei ha una sad story, lui si impietosisce e di conseguenza le viene dentro, lei però assicura che prenderà la pillola del giorno dopo ma non lo farà quindi, inutile a dirsi, segue la tanto amata/odiata/incompresa GI. Siccome lui non l’ha mai dimenticata decide di andarla a trovare anni dopo e si trova di fronte il figlio quattrenne di lei che è la sua fotocopia (morire se una volta sti cazzo di figli prendono le sembianze della madre). Da qui in poi è sesso anale e non, il bambino non rompe mai i coglioni e lui decide che fare l padre è tanto bello [grazie al cazzo la parte “tutte le notti svegli per 5 mesi se l’è smazzata lei] e tutto finisce con tanto amore e tanti pompini.
Se questo libro è un Harmony con sesso anale e niente più, quello dopo mi ha dato grandi soddisfazioni.

51L-u65FvoL._AC_UL320_SR240,320_ Il personaggio di Darien Ashtiaend mi ha fatta sburrare di gioia, il che è abbastanza strano perchè solitamente ai personaggi di questa scrittrice legati alla magia o simili preferisco di gran lunga quelli legati alla criminalità….forse perchè sono cresciuta a Quarto Oggiaro e lo sanno tutti che l’imprinting, in queste cose, è fondamentale. Cmq.
Darien e Les sono una coppia ben assortita, lei fresca, diretta e chiaramente intenzionata a prendere dal mago tutto quello che può, lui perchè, come tanti personaggi di questa autrice, porta in sè non solo una bellezza non convenzionale, ma una tristezza ed una malinconia che rendono realistici anche personaggi che sulla carta di realistico hanno ben poco. Le iridi cariche di tristezza e consapevolezza, che rivelano l’età reale di Darien sono un bel modo di far intravedere l’oltre che c’è in ciascuno di noi. Quella finestra sull’interiorità che spesso manca in libri che pullulano di strafighi che somigliano più a cartonati che a persone in carne ed ossa. Il grandissimo pregio di questa autrice (i suoi libri non hanno la pretesa di cambiare le nostre vite) sta nell’imperfezione dei suoi personaggi che non sono mai buoni o cattivi, bianchi o neri e che non sono mai nemmeno dei fighi da paura, senza alcun difetto fisico o semplicemente una caratteristica  che li discosti dal David Gandy di turno. Questo essere profondamente credibili, nonostante trame e ambientazioni a volte chiaramente irreali, rende i suoi racconti degni di essere letti e per quanto mi riguarda, refusi di stampa a parte, qui siamo almeno 10 spanne sopra tutti quei libri che si vendono come erotici e finiscono per essere dei pessimi romance pieni di personaggi vuoti ed inconsistenti, terribilmente fittizi e tanto belli e plasticosi da farmi girare le palle.

Jaguarà – Margaret Gaiottina 4.5 – Ultraspoiler

51zL8yul8EL._SX331_BO1,204,203,200_Una doverosissima premessa. Non è assolutamente il mio genere. Tanto che, se solo avessi immaginato la piega che avrebbe preso il libro, non lo avrei mai comprato. Togliendo la parte animalesco/sovrannaturale ed approfondendo il concetto di cecità come diversa percezione di mondo e persone, sarebbe stato un gioiellino da non perdere per niente al mondo… ma ahimè, questa sarebbe un’altra storia.
Lei è una venticinquenne cieca a seguito di un incidente, lui è un chirurgo plastico di fama alla veneranda età di 26 anni. Forse, a pensarci a posteriori, avrei dovuto abbandonare il tutto una volta letta l’età del tizio. 26 anni chirurgo di fama? Ma seriamente?
Fatto stà che lei diviene la sua segretaria e siccome lui ha un odore particolare…..tipo bosco e selvatico, lei si bagna immediatamente. E fin qui nulla di strano perchè lui pare che faccia venire le donne solo avvicinandosi e passa le sue serate in un locale di scambisti nel quale scopa come un facocero grazie al suo bel cazzo di dimensioni ragguardevoli. E anche qui….nulla di nuovo.
Diciamo anche che fino a un terzo abbondante del libro lui non la può vedere, la tratta di merda e fa di tutto per mandarla via. Lei però non ci sta e resta lì a farsi trattare da stronza solo perchè “sente” che lui soffre o roba simile. E fosse solo questo ok.
Da una pagina all’altra, a meno che io non abbia acquistato una copia fallata del romanzo, si passa dal “quella cieca di merda mi sta sulle palle” al “la sua purezza d’animo mi ha conquistato il cuore e l’uccello al punto di non riuscire più a fare il toro da monta”.
Quindi siccome siamo tutti normali, la invita fuori e la porta nel locale dove (parole sue) per togliersela dalla testa, vuole farla sbattere da un altro. Spoilerone: non regge e la porta via.
La faccio breve. Viene fuori che lui, a causa di una non ben identificata maledizione, si trasforma in Giaguaro se ci sono determinati input esterni, tra i quali, ovviamente, una donna in età fertile con la vagina funzionante. Quindi lui la ama appassionatamente ma ha paura che lei, una volta scoperto il segreto scappi…..ed invece no, perchè quale donna non vorrebbe essere scopata da un tizio peloso, con gli artigli e le zanne? Si, insomma, immagino che sia il sogno erotico di ogni donna dai 15 ai 90 anni.
Ed infatti lei è tutta “mio cucciolo peloso vieni qui che ti faccio io le coccole” e roba simile.
Ma la perla delle perle delle perle è che a seguito di un altro incidente, l’ematoma che le comprimeva il nervo ottico si sposta, si ingrandisce e riescono a toglierlo senza che questo intacchi alcun organo. Morale? Lei ora ci vede, quindi può andare dal gattone e dichiaragli eterno amore. Happy End con matrimonio e, immagino, una serie di marmocchi pelosotti.
Note varie:
Il libro è scritto bene tanto che non sono riuscita ad abbandonarlo ed è riuscito, nonostante non sia affatto pane per i miei denti, a tenermi incollata alle pagine e ad intrigarmi in alcune parti.
No, non comprerò il resto della serie, non mi interessa sapere come scopa il fratello serpente, lascio tutto alla mia fervidissima immaginazione.
P.s. a giudicare dalle recensioni sono l’unica che non apprezza la commistione animale/uomo. Come dissi all’epoca di Team Edward/Team Jacob “Non posso certo trovare attraente un tizio che fino a 5 minuti prima si è lavato le sue parti intime con la lingua”.

Ed ecco a voi [siamo finalmente arrivati al 31 Gennaio 2016] altri libri letti in questo mese. Non sono gli unici, ma sono quelli che mi ricordo, vuoi per bellezza o per merdosità chissà come mai sono rimasti in qualche angolo remoto del mio cervello. Gli altri….dei quali non ricordo nemmeno il titolo erano oggettivamente insignificanti.

– Sulla Parola _ Miss Black  6.5
– Il Signore della Guerra _ Miss Black  7
– Progettata per il Piacere _ Miss Black  6
– Una Sposa da Salvare _ Barbara Metzger  Illeggibile. L’ho abbandonato perché non riuscivo proprio a farmelo piacere ma conto di riprovarci quando avrò maggior forza di volontà.

 Piccola postilla.
Ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno scritto in questi mesi per farmi i complimenti per il blog e per dirmi che gli sono mancata.
Scusate ma non sono riuscita a rispondervi, ho apprezzato l’appoggio e vi bacio e abbraccio virtualmente. Idem per chi mi ha chiesto consigli letterari….purtroppo al momento non riesco a darvi alcuna indicazione ma prometto di impegnarmi di più in futuro.

Ora scappo…..un MiniLeggivoro, visto il pc aperto, ha cominciato a rompere i coglioni.

A prestissimo
Poschina

P.s. Mi accorgo solo ora di aver scritto alcune parti di questo post come fossi una decerebrata…..pace. Me ne farò una ragione…..e se ci riesco io, potete riuscirci anche voi.