Desiderio – Lorraine Heath

Originale, Emozionante, Diverso.
Queste le tre parole più ricorrenti per descrivere questo libro.
Le tre paroline magiche che mi hanno convinta a comprarlo.
Passi l’originale e passi il diverso…..perchè oggi, dopo 2 kg di brasato con polenta mi sento particolarmente buona….ma l’emozionante dove minchia lo avete visto?

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La Trama: Come nuovo conte di Sachse, Archibald Warner deve prendere moglie e ha già deciso chi vuole: Camilla Warner, vedova del suo predecessore, di cui è innamorato già da tempo. Benché lei respinga la sua corte, e affermi di voler sposare un vecchio duca per ereditarne presto la fortuna, Archie non si dà per vinto, e la sua dolcezza riesce infine ad aprirsi un varco nel cuore di Camilla. Per lei resistergli diventerà sempre più difficile, così come nascondergli il doloroso segreto che cela dentro di sé…

Ed ora la parola alla giurata – Spoilerone

Certo certo…..lui è dolcissimo, bellissimo e con una pazienza infinita. Per questi motivi ho provato per lui l’interesse sessuale che provo per gente come Emilio Fede. Nulla. Non ho provato nulla, Camilla per dio tienitelo.

E parliamo di te, cara Camilla e di quanto sai essere una palla al cazzo, tu….la tua freddezza, i tuoi silenzi, i tuoi fottutissimi segreti e la tua tanto sbandierata sterilità che poi, stranissimissimissimo, non esiste ma è solo una proiezione mentale ma tu ce la meni per tutto il libro “Non te la dò perchè non posso avere figli”, “Oddio quanto mi pesa non poter avere figli”, “Nessuno mi vuole perchè non posso avere figli”….

E che palle!!!!!!!!!!!

Perchè almeno fosse vero uno dice….beh, poveretta, lei ci teneva tanto…ma no. Già dalle prime righe l’ho inquadrata, la vittimista, quella che le ha tutte lei le sfighe ed invece è figa, ricca, traumatizzata (nei romance questo attizza un uomo come non mai) e fertile come è fertile la terra concimata con il letame. Per questo io, preventivamente, l’ho detestata. E non sono stata smentita nemmeno lontanamente.

Cmq., in breve, lui la ama. La ama come nessun uomo ama una donna, con una pazienza ed un’insistenza atroce, direi quasi femminile. Egli non voleva il titolo, non gliene frega niente, e rimpiange la sua scuoletta in campagna, la sua mamma e i suoi fratelli. Eppure deve sorbirsi la High Society londinese, i balli, l’etichetta, il punch e via dicendo. Lo fa con una dedizione quasi fastidiosa, sempre a provarci con la “povera” Camilla che è fredda come il ghiaccio perchè nella vita passata era una morta in culo che ha scalato la china sposando il Conte vecchio, violento e dispotico; la quale è in grandissimo imbarazzo perchè è analfabeta, ma nessuno lo sa e nessuno se ne è mai accorto, segno inequivocabile che la società londinese è popolata da babbi di minchia di dimensioni megagalattiche.

Oltre a nascondere l’analfabetismo, nasconde anche i segni delle frustate che il vecchio conte le dava quando non lo soddisfaceva a letto e il fatto che io simpatizzi in modo maniacale con lui vi fa capire quanto l’abbia detestata con l’anima.

Quindi il nostro Warner insiste, insiste, insiste e lei non cede, ma non è che non cede perchè lui le fa schifo, non cede perchè lo ama ma la scalata al successo le impone, adesso che è vedova, di arrivare all’ambito titolo di duchessa e quindi di un conte non se ne fa nulla e poi, non potendo dargli un erede (sbadiglio), non si ritiene adatta al ruolo.

Come finisce?
Si trova l’erede legittimo, si sposano, nel giro di 5 anni fanno 125 figli, non si sa come, ma è così perchè lei non era sterile ma solo profondamente scema.

Io ve lo sconsiglio, però onestamente sono talmente tanto di cattivo umore in questi giorni, che potrei, diciamo così, aver preso questa cretina come capro espiatorio e forse…..dico forse…..il libro non è così urfido come io l’ho vissuto.
Noioso è noioso….lento è lento….l’odio per i personaggi  potrebbe essere esacerbato dal mio stato mentale, ma non ci giurerei. Per stare sicuri comprerei qualcos’altro.

In poche parole

Le frustate te le darei io, piagnina che non sei altro.

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E per la rubrica “Riscrivi il finale”…….

Il ritardo di Camilla era di 2 mesi quando si decise a consultare il medico, ormai convinta che il miracolo della gravidanza fosse germogliato in lei. Ci rimase molto male nel momento in cui il dottor Wilson, scuotendo la testa, la informò che era ufficialmente entrata in menopausa precoce. Ed esattamente in quel momento, a due isolati di distanza, Warner stava godendo delle grazie della sua nuova amante, la bellissima e fertilissima Gillian, la quale era incinta del suo terzo figlio.

Uscita dallo studio Camilla venne sopraffatta dallo sconforto; sola e cornuta si incamminò verso casa nella fredda e nebbiosa giornata londinese. Desiderava solo un po’ di gioia dal nuovo matrimonio ed invece aveva trovato l’ennesima caterva di umiliazioni.

Eh già, avrebbe fatto meglio a sposare il Duca.
Ma si sa….. la vita non è tutta rosa e fiori.

Fine

Perfido Intrigo – Mary Balogh

E’ la seconda volta nello stesso mese che incappo in un libro di Zia Mary che non sembra essere stato scritto da Zia Mary. Come tutti sapete con la suddetta non ho un rapporto idilliaco perchè ritengo che molti dei suoi libri siano delle vere e proprie palle al cazzo.
Spesso in effetti non arrivo nemmeno a leggere mezzo romanzo perchè lo abbandono prima per rabbia o per noia. Ma non è questo il caso. Lo dico subito e senza vergogna.

Questo libro mi è piaciuto tanto; anzi….come direbbe Jovanotti: Tanto tanto tanto tanto tanto.

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La Trama: L’incontro tra Isabella Fleur Bradshaw e Adam Kent sembrava senza conseguenze: lui sarebbe tornato al suo matrimonio senza amore, un’unione vissuta come un dovere quotidiano, e lei alla sua vita da aristocratica decaduta, costretta ad arrangiarsi per sopravvivere. Ma, in quella notte magica, tra loro era nato qualcosa, una passione destinata a durare. La strada verso la felicità non sarà però così facile…

Ed ora la parola alla giurata – Spoiler dettagliatissimi

Questa storia è una storia triste.
Si, ok, è un Romance, per carità su questo non ci sono dubbi sin dal titolo (che peraltro fa cagare), ma è un romance venato da una tristezza particolare, dalla malinconia, dallo struggimento.
Ed è per questo che secondo me, donna che nel malinconico/triste/dolceamaro ci sguazza, questo libro merita davvero di essere letto e probabilmente riletto.
Non è certo esente da quegli stereotipi che tanto mi danno fastidio, ma il tutto viene letteralmente surclassato da una coltre di tristitudine che ti rimane appiccicata addosso per tutto il tempo della lettura ed oltre.

Adam è fidanzato con una donna bellerrima, è giovane, ricco, titolato e stucchevolmente felice. Decide di arruolarsi in preda alla fregola dell’onore e sfiga vuole che venga ferito da una granata che gli devasta viso e parte del fianco tanto che si sparge a macchia d’olio la voce della sua morte in battaglia. Ed è così che la dolce e bellerrima fidanzata si fidanza con il di lui fratellastro, secondo in linea di successione.
Purtroppo per lei, Adam è vivo e ancora innamorato, a differenza di Michael che approfitta subito della situazione per partire per le Indie e liberarsi della belloccia e del figlio della colpa che la cretina ha in grembo.
E Adam che fa? Non le dice “Cretina che non sei altro, guarda che Michael è letteralmente fuggito perchè non ne vuole sapere di sposarti e fare da padre alla creatura ora che io sono tornato e ha perso il titolo, quindi piantala di frignare e vaffanculo”.
No, lui è di buon Cuore e si prende la colpa della partenza del fratellastro facendosi odiare dalla futura consorte (ebbene sì, lui è davvero innamorato e si prende la stronza e la figlia della colpa).

Dopo 5 lunghissimi anni, anni in cui non vede una vulva manco a pagarla, si trova una sera fuori da teatro e vede una prostituta piuttosto macilenta appoggiata ad un muro e decide di passare la notte con lei.

La prostituta in questione è Isabella, dama accusata di omicidio e per questo fuggita da casa; la quale, per non crepare di fame, decide di vendere l’unica cosa che ha: il suo vergine corpo.
Adam  scambia la sua timidezza per riluttanza (la sua adorabile moglie continua a ripetergli che gli fa schifo conciato com’è) e ci va giù pesante, salvo poi accorgersi che poco ci mancava che la sventrasse. Inizia così ad essere sopraffatto da un lacerante senso di colpa che lo spinge ad offrire alla ragazza, tramite il suo segretario, un lavoro come istitutrice della figlia della colpa e la spedisce nella magione di campagna.

Isabella si adatta in fretta alla nuova vita, è felice, realizzata e rilassata, nonostante la padrona di casa sia una stronza e la figlia della colpa una viziata che avrebbe bisogno di due schiaffi ben assestati, ma tutto è destinato a cambiare quando scopre che il padrone, tale Kent, altri non è che colui che l’ha sbattuta violentemente in uno squallido letto e che la terrorizza ogni notte con incubi nei quali rivive la traumatizzante esperienza.

Due anime profondamente ferite e dolorosamente fragili però sono in fondo anime affini e non tardano a rendersi conto che c’è qualcosa che li lega, qualcosa che va oltre quello che è successo, qualcosa che sarebbe il caso di non accantonare, qualcosa per la quale, forse, vale la pena rischiare.
Purtroppo non si può.
Adam è intrappolato in un matrimonio tristissimo con una stronza che se da una parte mi fa pena, dall’altra trovo estremamente stupida e le ho augurato una morte dolorosissima e atroce per la maggior parte del libro; Isabella (Fleur) si sente ormai un’anima persa per essersi venduta, perchè è accusata ingiustamente di omicidio e perchè viene vessata dal cugino che se la vorrebbe bombare in continuazione e la ricatta senza pietà.
Ed è in questo stallo sentimentale che il libro procede tra un avvicinamento ed un allontanamento dei nostri eroi, tra dubbi, incertezze, passione, paura, affetto, amicizia, frustrazione.

Tutti sentimenti descritti molto bene, con una delicatezza rara, che ti fanno passare il tempo a sperare che i cattivi facciano una bruttissima fine e che i buoni danzino nudi sulle loro tombe in un sabba orgiastico per propiziarsi il futuro.

Adam e Isabella sono stati sfortunati, fottuti dalla vita, incatenati dalla sorte in un limbo dal quale sembra impossibile uscire, ma per fortuna non è così. E stavolta perdono a Zia Mary anche puccismo e Big Misunderstandings al limite del credibile perchè questi due Losers (lui soprattutto) meritano tutto il mio affetto, tutta la comprensione e tutta la pucciosità che nascondo nel profondo, si meritano il loro cazzutissimo lieto fine, con i cuoricini, le rose rosa e gli uccellini azzurri che cantano.

Adam e Isabella devono essere felici, e che cazzo!!!!!

Non è facile scrivere di perdenti, di persone profondamente ferite nel corpo e nell’anima senza cadere nel patetismo o nel ridicolo. Il fatto che Zia Mary ci sia riuscita le fa onore e me la fa vedere con occhi diversi.

Questo libro lo dedico a quelli che sostengono che il romance sia per forza futile e stupido, che parli solo di ragazzette ricche e orgogliose e di uomini con cazzi granitici e giganti. Ebbene si può. Si può scrivere un romance che abbia anche profondità. Si può fare!!!!!

In poche parole

Quando Maiunagioia è essa stessa una gioia.

Poschina

P.S. Ho messo la foto della copertina della mia versione…ma vogliamo parlare di quanto è figa questa????????

perfido-intrigo

LA VOGLIO SUBITO