Blood Catcher – Christiana V.

Ebbene sì. Alla fine l’ho ripreso in mano e mi sono lanciata in questa avventura. [No, ironizzare su “l’ho ripreso in mano” sarebbe troppo facile, da voi mi aspetto di meglio]
Lo sapevo che alla fine avrei ceduto, lo sapevo come sapevo benissimo che oggi sarebbe stata una giornata di merda. Ed infatti…. Per la cronaca, non so quando sarà finito il post e in che data lo pubblicherò, ma l’oggi a cui mi riferisco è il 14 Ottobre. Che giornata di merda e che tristezza, quanta tristezza…
E voi che ormai mi conoscete, sapete certamente che tristezza abbinata a lettura può significare solo due cose: amore incondizionato o accanimento selvaggio.

Dove collochiamo questo Blood Catcher?

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La Trama: Quindici giorni. È questo il tempo che serve a Lotus per trovare una nuova preda e prepararla per il suo Padrone. Questa volta la ricerca lo conduce ad Aurora, vicino Chicago, dove incontra una creatura perfetta. Camille, quarant’anni, due figli e un matrimonio traballante, è la tipica casalinga frustrata. Sarà proprio questa frustrazione a stuzzicare i sensi da Blood Catcher di Lotus che, giocando al gatto col topo, la braccherà fino a farla cedere e a risvegliare in lei sensazioni assopite. Tutto sembra andare come previsto per Lotus, eccezion fatta per alcune inopportune emozioni che lo assalgono quando meno se lo aspetta, rischiando di mettere a repentaglio la missione.

Ed ora la parola alla giurata

Stranamente non mi accanisco. Ne sono stupita io per prima. Stupita al punto da andare a guardarmi allo specchio del cesso per vedere se sono veramente io, oppure se mi sono trasformata in qualcun altro.

Blood Catcher ha confermato tutti i timori che mi avevano sempre impedito di finirlo. Quello che paventavo era che l’idea di partenza tutto sommato interessante (una creatura della notte che sente le emozioni in forma di odori) si perdesse per strada in funzione di multoirgasmi e sentimentalismi vari.
Non è che io abbia qualcosa di speciale contro i multiorgasmi in sé. E’ solo che anche loro hanno diritto di essere collocati in modo non dico logico, ma quantomeno funzionale alla trama. E il sentimentalismo, l’AMMMOOOOREEE e il pucci, hanno bisogno di essere sviluppati a dovere, altrimenti si rischia di trovarsi al 94% del libro a chiedersi “Ma quando tutto questo sentimento è sbocciato, io, precisamente, dov’ero?”

Partiamo da un presupposto semplice: Io, le creature della notte succhiasangue, perverse e con la fissa per gli esseri umani le rispetto profondamente e visceralmente da che ho memoria, quindi uno come Lotus avrei dovuto venerarlo istintivamente. E’ una creatura oscura, affascinante, perennemente in vena di scopare, ama la buona cucina, fa i soldi sulla pelle di vittime più o meno innocenti e tutte queste caratteristiche contribuiscono a renderlo, sulla carta, quasi divino. Allora perchè invece di ritrovarmi a sbavare ogni dieci secondi e ad avere un nuovo personaggio maschile fittizio per alimentare i miei sogni erotici mi sono ritrovata a fine libro piuttosto freddina?

Freddina io.
Una che se si pronunciano nella stessa frase le parole Daniel Craig e Muro viene travolta dai prodromi dell’orgasmo.

Mi sono ritrovata freddina perchè tutto quello che succede avviene apparentemente senza motivo e nel giro di un battito di ciglia.

Lei è una quarantenne completamente priva di personalità, ex ragazza in gamba, sensuale e intelligente, finisce per essere una donna dominata dal marito che, per inciso, non se la scopa da cinque anni [ed io scommetto che lei manco si masturba pensando a Daniel Craig, perdendosi peraltro uno dei piaceri della vita], la tratta come una merda spiaccicata, le ha fatto fare due figli, la mortifica costantemente e l’ha resa ai miei occhi una donna irritante. Io uno che mi dice “Togliti quella roba dalla faccia che sei ridicola” dopo che ho passato mezz’ora a truccarmi, lo defenestro nel giro di un nanosecondo e poi vado in bagno a caricare pesantemente il trucco, solo per irritare mortalmente il lurido pezzo di merda.

Che poi sarebbe anche un personaggio interessante la quarantenne sfigata e sottomessa se almeno si capisse il processo che l’ha trasformata da “futura donna in carriera con le palle” a “casalinga sciattona sull’orlo del suicidio”. A me interesserebbe in modo particolare sviscerare il momento esatto in cui ha perso le palle, giusto per non rischiare di fare la stessa fine.

Lui abbiamo già detto cosa fa e com’è, quello che ancora non sapete è che lui la vede e qualcosa cambia. Prima la taccheggia per lavoro, poi scopre che non è così male e la taccheggia per scoparsela, poi si accorge che non vuole solo scoparsela ma che la sente sua, come l’altra metà della mela di platoniana memoria e che deve svegliarla dal suo torpore e riportarla alla vita.

Ed ora scadiamo nella grevità e spoileriamo pesantemente

Ma come si può svegliare una quarantenne scialba dalla suo torpore?
Ovviamente a vergate nella vagina.
Che domanda stupida.
Perchè secondo le donne che scrivono i libri che piacciono alle donne, vergate nella vagina è la medicina che cura tutti i mali, in questo caso anche letteralmente visto che grazie al graniticissimo Lotus a lei scompare anche il cancro. Mica il raffreddore. Il Cancro. E chiariamo che io non ho nulla nemmeno nei confronti delle vergate nella vagina, anzi sostengo che se tutte le donne prendessero questa medicina ci sarebbero un sacco di inacidite in meno sulla faccia della terra. Amen.

Il problema è che va tutto bene finchè lui non la fa sua. A proposito, lui slinguazza come se non ci fosse un domani, è lo slinguazzatore degli slinguazzatori. A lui piace slinguazzare come agli adolescenti. E questo va bene perchè slinguazzare piace molto anche a me e se io sono contenta è tutto grasso che cola.
Dicevamo, la fa sua e immediatamente è Amore. Quell’amore splendido che ti fa mandare a puttane tutto quello in cui hai creduto fino a un orgasmo fa o nel caso di Lotus, ad un omicidio fa.
Quindi pucci a manetta e coccole e “guarda i fiorellini ci osservano e sorridono” a profusione e in un nanosecondo tutto il fascino della oscura creatura della notte va a puttane. Amen.

La perla delle perle avviene quando lei scopre che lui è una specie di vampiro.
E’ vero che lo scopre tra un orgasmo stratosferico e l’altro, quindi è letteralmente obnubilata dal piacere e sappiamo che ottenebra i sensi, ma lei non batte ciglio, come se lui le avesse confessato una roba da nulla…. non so, che mangia Orsetti Haribo mentre guarda la tele.
Ed io, cotanta cieca accettazione di una realtà quantomeno insolita, la posso comprendere in un libro per adolescenti arrapate, ma non in un racconto destinato, a giudicare dall’età dei protagonisti, ad adulti consapevoli.
A quarant’anni ci sta il colpo di testa dato dal risveglio dei sensi, dopo 5 anni che nessuno ti scopa probabilmente anche un cane sarebbe stato illuminante, figurarsi un demone che sa quello che fa, ma almeno prenditi due giorni per cercare di accettare il fatto di aver perso la testa per un essere oscuro e tenebroso e pucci. Poi fai quello che vuoi, ma prenditi il tempo per pensare.

Ma la perla delle perle delle perle è un’altra, che poi è il motivo per cui questo libro non mi ha convinta ed è il già accennato miracoloso salvataggio della pulzella.
Lui scopre che lei è malata e potrebbe morire e siccome se lei muore, lui si uccide, le fa bere il suo sangue per salvarla. E mentre leggevo sentivo nelle orecchie una stucchevole musichetta stile “Love Story”. Si scambiano il sangue mentre copulano selvaggiamente poi lui le cancella la memoria e se ne va, perchè la ama troppo per restare con lei ed ha un botto di cose da sistemare. Però, dopo lo scambio dei fluidi vitali, sangue compreso, saranno l’uno nell’altra e si apparterranno per sempre.

Quest’ultima parte del “Mi cancello dalla tua memoria” l’avevo già letta qui e mi era piaciuta un botto perchè a giustificazione della scelta c’erano qualcosa come 400 pagine di ragioni logiche, e poi soprattutto non c’era alcun epilogo a conclusione, ma rimaneva con uno splendido sospeso.

Ad onor del vero, l’epilogo di Blood Catcher non è eccessivamente stucchevole ma semplicemente troppo breve e buttato lì senza capo né coda. Raffazzonato? Sì, un po’ raffazzonato.
Che poi è l’impressione che ho ricavato dall’intero libro.
Le idee ci sono, i personaggi anche, manca però una sovrastruttura narrativa che supporti le scelte e le azioni dei protagonisti, altrimenti è tutto troppo improvviso, casuale, adolescenziale. Una donna che fino al giorno prima non sa dire “No” al marito, nel giro di dieci giorni lo molla e si rifà una vita. Se fossero stati 4/5 mesi avrebbe avuto più senso.

E’ vero che un’eccessiva introspezione può rallentare troppo il ritmo narrativo, è vero che per approfondire i personaggi si sarebbe dovuto allungare il racconto, ma è altrettanto vero che quello che manca a questo libro non sono tanto scrittura ed idee quanto la profondità di sentimenti. Mi riesce difficile empatizzare con personaggi dei quali non so nulla, non conosco il passato e dei quali non comprendo le azioni. E’ vero che ci sono autori capaci di caratterizzare un personaggio in cinque righe, ma non è un dono che hanno tutti e quelli che non ne sono provvisti devono necessariamente affidarsi al racconto, all’introspezione, all’analisi.

Lo consiglio?
Perchè no.
Passate le prime pagine, che non mi avevano coinvolta, ho letto volentieri il resto della storia, è piacevole e l’ho trovato originale sotto diversi punti di vista.
Da qui a definirlo un capolavoro ce ne passa, ma è anche vero che è dieci volte meglio di molte vaccate che si trovano in commercio e che io mi sono sciroppata.

In poche parole

Quarantenni frustrate e sciatte, ho la medicina che fa per voi: “Vergate in vagina”.

Poschina

Riscrivi il finale

Oggi si inaugura una nuova inutile ed arbitraria rubrica: “Riscrivi il finale” atta esclusivamente a soddisfare la mia fissazione per il finale tragico/sospeso.

Al primo assaggio del sangue di Camille, Lotus si rende conto che lei è malata e che sta per morire. Siccome è una sordida creatura della notte che può amare ma solo fino ad un certo punto, decide di porre fine alla sua inutilissima vita umana e di trasformarla in un essere simile a lui. Mentre la sbatte violentemente con la sua granitica verga, le succhia ogni anelito vitale per poi costringerla a bere il suo sangue. Una volta che si è ripresa dallo shock, vanno a casa del marito bastardo per terrorizzare lui e i bambini, per poi servirli su un piatto d’argento all’oscuro padrone di Lotus.

Mentre la ex famigliola felice viene sterminata, Lotus e quel che resta di Camille cenano a lume di candela nel bunker di lui, completamente nudi, pronti a copulare selvaggiamente e a ciucciarsi a vicenda.

Deal with it!

13 pensieri su “Blood Catcher – Christiana V.

  1. Questo è uno di quei libri che avevo preso in mano e poi posato quasi subito. Sono una terribile lettrice: se un libro non mi prende alle prime pagine, lo abbandono senza dargli molte possibilità! Dopo questa tua recensione mi è sorta di nuovo un po’ di curiosità, può darsi che lo riprenderò quando sarò dell’umore. Fighissimo il sondaggio!

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    • Io sono come te, infatti l’ho iniziato almeno 5 volte prima di riuscire a proseguire. Non mi pento, ma indubbiamente l’istinto mi aveva avvisata ed io come al solito l’ho ignorato…
      Poverino… mi fa tenerezza.

      ahahahha
      io adoro i sondaggi 😀

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    • Se escludiamo la rilettura de “Le notti di Salem” è il primo libro con oscure creature della notte che leggo dopo Twilight. Ne ho un altro paio in sospeso che attendono solo il che abbia il coraggio di affrontarli.

      Ho troppi pregiudizi al momento.
      Ah, no. Ho mentito.
      Ho letto la serie di Miss Black (The little black chronicles) che mi è piaciuta.

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  2. La rubrica sulla scelta del finale è un’ideona.
    Ora lo scelgo anche io.

    PS. La medicina per le quarantenni ….mi ha fatto morire!
    Vado a votare il sondaggio.

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  3. Ahahahah il sondaggio 🙂
    Non mi piacciono i vampiri (tranne quello di Aldo, Giovanni e Giacomo alle prese con il quiz della cadrega), non l’ho letto, non lo leggerò e quindi voto scheda bianca.
    Però, questo sondaggio dove vince il lieto fine per i piccioncini dá da pensare……non sará mica un blog di romanticone eh???!!! 😀

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