A Taste of “Devil in Spring” – Lisa Kleypas

Giusto stamane ho finito “Devil in Spring” di Zia Lisa, terzo libro della serie “Ravenels” e primo in ordine di gradimento, per lo meno per quanto mi riguarda. Sia chiaro che mi riservo di cambiare completamente opinione dopo aver letto la versione italiana, anche perchè una pessima traduzione potrebbe irrimediabilmente rovinare la prima parte del libro, che ci regala scambi di battute degni di nota e che mi hanno riportata ai fasti di qualche tempo fa.

La Trama: Most debutantes dream of finding a husband. Lady Pandora Ravenel has different plans. The ambitious young beauty would much rather stay at home and plot out her new board game business than take part in the London Season. But one night at a glittering society ball, she’s ensnared in a scandal with a wickedly handsome stranger.

A cynical rake…

After years of evading marital traps with ease, Gabriel, Lord St. Vincent, has finally been caught-by a rebellious girl who couldn’t be less suitable. In fact, she wants nothing to do with him. But Gabriel finds the high-spirited Pandora irresistible. He’ll do whatever it takes to possess her, even if their marriage of convenience turns out to be the devil’s own bargain.

 

Traduzione a spanne della trama: Lei è una giovane donna che non ambisce al matrimonio, lui un giovane gaudente che non ambisce al matrimonio, si incontrano, si scontrano e non si sa bene perchè lui si invaghisce di lei e lei si invaghisce di lui . . .  finisce a confetti e fiori d’arancio, con tanto di pericolo finale.

Ed ora la parola alla giurata

Al momento è il libro della serie che mi è piaciuto di più, anche se non sono arrivata al punto di ballare nuda sul tavolo dalla gioia, tutta la prima metà de libro funziona bene (o abbastanza bene), gli avvenimenti si susseguono fluidi ed è un piacere rivedere Sebastian ed Evie nel ruolo di genitori amorevoli che spiaccicano con fascino e charme chiunque incontrino sul loro cammino.

Pandora e Gabriel sono una bella coppia, anche se lei spinge un po’ troppo sul femminismo per i miei gusti (e se lo dico io che riduco la vita ad una perenne lotta per la parità dei diritti è tutto dire) e continua a rimbalzare il fighissimo e fin troppo disponibile Gabriel per la paura di perdere la sua libertà.

Ho trovato tenerissime le confessioni di Pandora relative al suo passato, che ci aiutano a capire meglio la famiglia di merda con cui è cresciuta e che ci mostrano la fragilità di questa ragazza, soprattutto prechè messe in contrapposizione all’infanzia tutta amore e considerazione che ha avuto Gabriel.

Diciamo che fino al matrimonio tutto fila liscio come l’olio e la fotta di leggere mi ha accompagnata nell’attesa tra un viaggio in treno e l’altro, mentre i problemi insorgono tutti nella seconda metà del libro (o forse sarebbe meglio dire l’ultimo terzo) nel quale, improvvisamente, si cambia registro e ci ritroviamo in un turbinio di avvenimenti più o meno drammatici, un po’ raffazzonati e che si svolgono e si risolvono troppo in fretta perchè si possa approfondire l’argomento (del quale comunque non me ne sarebbe fregato proprio nulla).

Sinceramente speravo che si ponesse l’accento sul business di Pandora non solo come espediente per parlare dell’emancipazione femminile, ma anche come perno della sua futura vita, mentre l’argomento viene discusso fino all’inverosimile in forma teorica e quasi ignorato in quella pratica, ma pare che Zia Lisa abbia deciso di concentrarsi (maluccio) sui cambiamenti socio-culturali della seconda metà dell’Ottocento, a volte a discapito di logica e fluidità narrativa.

Non che ci sia qualcosa di male nel voler affrontare un tema come l’emancipazione femminile, anzi…..avercene di libri che ne parlano, ma fatto in questo modo, ossia senza mai nemmeno per sbaglio scendere nel dettaglio mi sembra più pretestuoso che funzionale.

Detto questo penso che il modo in cui Pandora viene compromessa sia degno di nota anche se l’improvviso interesse di Gabriel per la donzella è un po’ troppo improvviso.

Nota di colore. Anche Gabriel è uno di quegli uomini a cui piace la donna in piena sindrome premestruale, altrimenti non si spiega come abbia fatto a non defenestrarla dopo la lezione di valzer. A seguito delle ultime letture è oltremodo evidente che io abbia incontrato nella mia vita solo ed esclusivamente una manica di stronzi, i quali non hanno mai avuto alcuna intenzione di sorbirsi insicurezze, paure e quant’altro. Me ne farò una ragione.

Attendo con ansia la versione in italiano del libro per capire se mi è piaciuto perchè letto in lingua originale oppure è semplicemente un buon libro. Anche qui siamo lontani dalla perfezione ma tra i tre libri della serie  è quello che rileggerei volentieri quindi direi che stavolta è andata bene.

Bene, ma non benissimo.

p.s. Gabriel accenna a perversioni sessuali che lo catalogherebbero come inadatto al matrimonio, ma io non ho visto nulla che non fosse normale sesso. Mi sono persa qualcosa nella traduzione? Bah…. lo vedremo tra un annetto, quando avrò letto anche la versione italiana.

In poche parole

Ok, Zia Lisa…Molto meglio, anzi Bene ma non Benissimo….anzi Bene ma con riserva, diciamo un 7 meno meno.

Poschina

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