Un piccolo peccato – Liz Carlyle

Ero ormai alla disperazione cosmica, non so quanti libri ho cominciato in questo periodo per abbandonarli dopo 10 pagine per noia. Secondo me è colpa della Mamma Mellin, quella cretina che parla della insostenibile figlia Amelie, che tutte le volte che compare sullo schermo mi provoca un picco di insoddisfazione che non si registrava dal maggio ’95.
Oppure sarà colpa mia, che in questo periodo sono preda di modificazioni corporee e psicologiche che devo ancora imparare a gestire.
Fatto sta che ero disperata e alla fine, visto che non sapevo più che pesci prendere, mi sono ricordata del vecchio mantra “copertina orribile – storia leggibile” e mi sono lanciata in questa avventura e beh….santo dio…. mi ci voleva proprio.

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La Trama: Bruscamente risvegliato nel mezzo della notte, sir Alasdair MacLachlan, noto libertino, trova alla sua porta una giovane donna con la sorellina in braccio. Esmée Hamilton, bella e senza un soldo, sostiene che la bimba sia frutto di una breve relazione tra lui e sua madre, da poco deceduta. E ora pretende che si assuma le proprie responsabilità. Pur non ricordando la donna, sir Alasdair non può escludere che il racconto risponda al vero. Tuttavia la prospettiva di occuparsi della figlia da solo lo terrorizza, così chiede a Esmèe di trasferirsi per farle da governante. Nonostante la proposta sia scandalosa, la ragazza accetta.

Ed ora la parola alla giurata

Ho acquistato questo libro un mese fa, quando su amazon c’era tutta la serie, ma siccome ero in preda ad un attacco di tirchieria molesta, ho comprato solo questo, per poi accorgermi stamane, quando cercavo disperatamente gli altri libri perchè questo mi è piaciuto assai, che non c’è più traccia dei libri della Carlyle in italiano; quindi Puppa!!!!!! Se voglio leggere il resto della serie devo spupazzarmela in inglese, ergo, non li leggerò mai.

Ma passiamo a noi.

Non spoilererò più di tanto perchè vi consiglio caldamente di godervi la lettura di questa storia che riesce a coniugare magistralmente un’attrazione irresistibile, una “Sad Story”, orgasmi, sgrillettamenti, bambini odiosi, membri costantemente turgidi e dialoghi moderatamente divertenti che impediscono alla noia e alla banalità di impossessarsi della pagina scritta.

Le prime 3/4 pagine sono orribili, tutta la storia della maledizione della zingara mi ha fatta sbroccare, ma siccome il protagonista si chiama Alasdair, ho resistito fino a pagina 5 e da quel punto in poi è stata un’escalation di goduria fino all’orgasmo finale con tanto di fuochi d’artificio.
Ok, non esageriamo, lasciamo a casa i fuochi, però merita davvero un paio d’ore di tempo…. e poi erano mesi che non smaniavo in attesa di avere tempo per leggere e questo deve essere visto come un fatto più che positivo.

Alasdair è il “solito” libertino figherrimo, che fugge dalle responsabilità e vive alla giornata giocando, bevendo e scopazzando alla grande. E, per dio, ovviamente io lo adoro.
Esmèe gli piomba in casa una sera sbattendogli addosso una bambina insopportabile sostenendo che sia la figlia che sua madre ha concepito dopo una notte di sesso con lui.
Passato lo smarrimento iniziale, il nostro adorato Alasdair decide che è troppo uno sbattimento risolvere il problema o indagare a fondo sulla paternità, e che tutto sommato gli conviene tenersi bambina e bambinaia (che poi è la sorellastra della piccola rompipalle viziata), che oltretutto ha due meravigliosi occhi verdi, una figurina di tutto rispetto e un carattere tempestose e passionale.

La convivenza porta a due conseguenze:
– il viziare la bambina in modo ossessivo-compulsivo e facendomela odiare ogni pagina di più
e
– l’inturgidirsi del membro del nostro eroe ogni sacrosanta volta che vede la piccola, minuta Esmèe.
E a me, questa attrazione semi trattenuta tra i due eroi, è piaciuta molto perchè gestita tutto sommato molto bene. Nonostante le classiche assurdità prive di riscontro storico, il continuo cercarsi, allontanarsi, cedere alla passione, resisterle e tutto il lungo ragionamento di Alasdair su cosa è giusto fare a prescindere da quello che si prova, funziona alla grande e rende il libro in un certo qual modo diverso dalla massa.

Per motivi che non sto a raccontarvi, la piccola Esmeè lascia la casa di Alasdair e il loro allontanamento è un toccasana per il racconto perchè a questo punto il lettore è talmente preso dalla storia che si fionda sulla pagina scritta in spasmodica attesa di vedere come si svolgeranno i futuri eventi.
Un altro pregio è la gestione della componente “sesso”.

Rispetto ai libri che ho adorato, qui di sesso se ne fa poco, ma è ben dosato e funzionale alla storia. Per capirci non si scopa a pagina 5 per poi continuare con scene fotocopia fino alla fine, ma si sviluppa l’attrazione e si mantiene un costante filo di sensualità che ci accompagna fino alle ultime pagine. E poi, finalmente, la mielosità è contenutissima.

Certo, l’amore trionfa, siamo sempre nel territorio del Deep Throat Romance, ma senza quelle pallosissime dichiarazioni di amore, amore, amore e ancora amore, che mi fanno venire la pelle d’oca.

Che dire di più?
Se ne avrete l’occasione, non perdetevi l’esperienza, se l’avete già letto, ditemi cosa ne pensate. Io sono sempre qui…. a lavorare a maglia e a mangiare ghiaccioli.

In poche parole

L’orgasmo che stavate aspettando.

Poschina