Le ossa della principessa – Alessia Gazzola

Aspettavo questo libro con trepidazione. Mi sono affezionata molto ad Alice e, come una vecchia vicina pettegola, non vedevo l’ora di spiarla dalla finestra per capire come si sarebbe evoluta la sua vita.
Avendo aspettative piuttosto alte temevo una delusione cocente.

le ossaLa Trama: Ambra Negri Della Valle – la collega carogna per antonomasia, la ragazza perfetta che non fa che mettere la pasticciona e simpaticissima Alice Allevi di fronte ai suoi numerosi limiti – è scomparsa. Alice e Claudio Conforti (il perfido e affascinante ricercatore in medicina legale, ex di Ambra e legato ad Alice da un complicato e sfuggente rapporto) temono il peggio quando vengono chiamati dalla procura per esaminare un cadavere ritrovato in un campo. Per fortuna non si tratta di Ambra, ma di una giovane archeologa scomparsa anni prima, mentre stava per partire per una missione di scavo nei territori palestinesi. Chi l’ha uccisa e sepolta come in un rituale con accanto una coroncina di plastica?

Ed ora la parola alla giurata

Alice sono io. Anzi, Alice siamo noi. Noi donne vagamente insicure, preparate ma mai abbastanza, con interessi che non hanno quasi nulla a che fare con il nostro lavoro, perennemente innamorate dell’uomo giusto nel momento sbagliato o dell’uomo sbagliato nel momento giusto.
Alice è lo specchio della donna media, e con questo non intendo sminuirla, ma innalzarla ed esempio. E’ ironica, dolce, determinata, un po’ maldestra, sincera e appassionata. Donna senza essere figa di legno, sensuale senza essere zoccola, intelligente ma non superba.

Questa quarta avventura della nostra eroina mi è piaciuta moltissimo.

Alice è maturata tanto, ce ne accorgiamo principalmente dal suo controverso rapporto con Arthur aka Malcomess Junior. Finalmente ho capito che quello che non ho mai sopportato di Arthur è il suo trattarla perennemente con sufficienza, il considerarla sempre e comunque un gradino sotto di lui. Il sottolineare continuamente quanto lei non lo capisca, non supporti la sua idea di vita e di relazione. Mai una volta che questo gran figo super intelligente si sia fermato a cercare di capirla e di comprendere quali fossero le sue esigenze. Ad essere onesti, bisogna ammettere che almeno è sempre stato chiaro “prima vengo io, poi il resto del mondo”. Per tutti questi motivi, una parte di me ha goduto come un riccio nel momento in cui Alice lo pianta in asso, quando per l’ennesima volta lui le fa notare quanto sia impreparata sulla questione internazionale, mentre lei vorrebbe solo stare con lui, senza che il peso del mondo gravi sulla loro relazione. Avrei urlato di gioia se non fossero state le 3.20 del mattino, quindi mi sono limitata a sogghignare e a batterle un cinque virtuale.

Il mio preferito, chiunque mi conosca sa che non potrei mai non avere una spiccatissima predilezione per Claudio Conforti, in questo libro è protagonista assoluto. Finalmente lo conosciamo meglio e finalmente viene svelato il motivo della rottura tra lui e l’Ape regina, la ora scomparsa Anna Negri della Valle. E quello che scopriamo è una tranvata in fronte. Ok, una parte di me lo aveva pensato. Ma non in queste modalità. Scopro di non aver mai inquadrato Ambra, ma per fortuna non sono l’unica, Alice rimane perplessa quanto me. Claudio è sempre il solito stronzo, ma abbiamo la soddisfazione di vederlo perdere la maschera di compostezza che lo caratterizza e un pochino godiamo nel saperlo umiliato e sconfitto. Fossi Alice, non riuscirei a resistergli e comprendo perfettamente come in lei alberghi costantemente la speranza di poterlo avvicinare davvero e non solo in fugaci momenti di tenerezza e passione che svaniscono con il sorgere del sole.

Il lavoro fatto da Alessia per farci entrare in contatto con i suoi personaggi è davvero ottimo. Finalmente riusciamo a scalfire lo strato esterno, per affondare il coltello in quello che c’è sotto e non è importante se quello che troviamo sia di nostro gradimento o meno. E’ la realtà di ciascuno di loro e dobbiamo accettarlo. Deal With It !

Il ritrovamento del corpo di Viviana e le conseguenti indagini, ci portano ad assistere al parallelismo tra la relazione di Viviana e Daniel e quella di Alice e Arthur. Perlomeno è così che io l’ho vissuta leggendolo, ma solo alla fine, quando ormai tutto è svelato, mi sono chiesta se non avesi fatto il parallelismo sbagliato, se non mi fossi erroneamente fossilizzata su Arthur, quando in realtà si stava facendo riferimento a qualcun altro…. Riservo questo piccolo “clue” per la seconda lettura, sperando che sia rivelatrice di un qualcosa che mi è sfuggito in questa.

Degno di nota il modo in cui la storia di Viviana è stata gestita. Il suo collegarsi alla scomparsa di Ambra, il parallelismo con Alice e il suo modo di appassionarsi alla vita, la giusta dose di giallo e rosa, senza che uno prevalga sull’altro, il susseguirsi di sospettati verosimili (tutti avevano un ottimo motivo per uccidere Viviana) e la conclusione, quotidiana e realistica che lascia l’amaro in bocca. Una riflessione sul non detto, sul rimpianto, sul tempo perso e soprattutto sulla mancanza di coraggio.

Rivediamo l’adorata Yukino, che torna dal Giappone a tempo determinato, per terminare gli studi. Io la adoro e la prenderei come roommate immediatamente.

Nei panni di Alice non sarei mai andata a vivere con Cordelia, sorella del mio ex, che cerca continuamente di convincermi a tornare sui miei passi ed implorare le attenzioni di Malcomess Jr. Darei piuttosto retta a Nonna Amalia, che parteggia per il brusco e notevolmente affascinante Conforti, il quale, molto sotto lo spesso strato di cioccolato fondente, nasconde una mousse morbidissima e dolcissima*, ne sono più che convinta.

Rispetto ai precedenti della serie, è un libro più maturo, percorso da un velo di amarezza e di rimpianto. Restano l’ironia tipica di Alice, la leggerezza bipolare di Cordelia, la saggezza di nonna Amalia, la tenerezza opportunistica di Ichi, ma non è più la stessa cosa. C’è molta più profondità, molta più analisi, molto più spessore. Ed è giusto così, Alice è cresciuta, maturata ed è decisamente più disillusa e più sicura della ragazza che nella sua camera a Sacrofano si chiedeva quale fosse il suo posto nella vita.

In poche parole

Tutto quello che avreste voluto sapere ma che forse sarebbe stato meglio non sapere.

Poschina

* cit. coltissima come al solito. Un premio a chi indovina 😉