Audacia – Amanda Quick

Cominciamo con l’essere onesti.
Io non sono una scrittrice, quindi qualcuno di voi potrebbe obiettare che non ho alcun diritto di sputare su questo libro.
Tuttavia, non bisogna essere un cuoco per capire se un piatto è cotto bene o male, troppo salato, insipido oppure, semplicemente, disgustoso.
Quindi ho deciso di non concentrarmi troppo sulla recensione del libro in sè, ma piuttosto di prenderlo come esempio di pessima scrittura ed usarlo come monito per le future scrittrici.

audacia

La Trama: Prudence Merryweather sa bene che una ragazza non dovrebbe piombare nella stanza di un uomo in piena notte. Ma è l’unico modo per convincere il famigerato conte di Angelstone a risparmiare la vita di suo fratello. Ed è così che, alle tre del mattino, Prudence si trova di fronte al misterioso conte Sebastian. E le prime luci dell’alba la vedranno tra le sue braccia, riscaldata dal calore dei suoi baci ardenti…

Ed ora la parola alla giurata

L’unica cosa che funziona in questo libro sono le prime 4 pagine, poi il tutto degenera in un miscuglio di invenzioni storiche, spiritismo, spionaggio, morti misteriose, amore stucchevolmente spicciolo e altre fastidiosità che mi sono persa per strada.

Il nostro eroe, che ricordiamocelo tutti, dovrebbe essere una specie di degenerato senza cuore, diventa in un batter d’occhio una specie di cagnolino scodinzolante irritante e innamorato, che mi ha fatto venire una specie di eritema solare sulle braccia ogni volta che toccavo il kindle. Giuro. Appena cominciavo a leggere partiva il prurito, alla fine ho dedotto che lo sputtanamento del suo personaggio era la causa di tutti i miei problemi eritematici. Terminato il libro, sparito il prurito. Un caso? Credo proprio di no.

Prudence dal canto suo è una specie di genietto che conquista immediatamente il cuore e l’uccello di quello che dovrebbe essere l’eroe. Per essere ambientato in un periodo storico nel quale le donne praticamente contavano meno di zero, lei ha una libertà di azione e parola che farebbe invidia ad una ventenne di oggi. Oltretutto indaga su fenomeni paranormali, coadiuva Sebastian nelle sue indagini e, inutile a dirsi, risolve ogni caso brillantemente diventando una specie di eroina a tutto tondo.

La odio.

Il turbinio di eventi è trattato superficialmente, i personaggi principali sono caratterizzati male, la maggior parte di quelli secondari appare e scompare a piacimento, senza una logica. E poi è scritto con uno stile privo di profondità che non è riuscito a conquistarmi per niente.

Non mi nascondo dietro un dito, ho letto tanti libri tutto sommato insulsi, con storie al limite del verosimile, svarioni storici, personaggi completamente irrealistici eppure scritti con brio, o con ironia, oppure semplicemente così bene da farmi sorvolare su tutto il resto, ma purtroppo qui siamo mille miglia lontani da tutto questo. Qui ci sono solo un’accozzaglia di idee potenzialmente vincenti ma sviluppate malissimo, contornate da un’ironia di fondo che non ho nemmeno capito se fosse voluta o meno.

Se fosse per me prenderei questo libro e lo farei leggere a forza a tutte quelle donne che ambiscono a diventare scrittrici Romance, per sottolineare impietosamente tutto quello che non funziona, che stona, che infastidisce il lettore, tutte quelle trappole nelle quali la scrittrice si è infilata per non riuscire più ad uscirne. E sinceramente è un gran peccato perchè l’inizio è convincente, la storia della donna sparita/morta poteva dare almeno un milione di spunti di riflessione e potenzialmente l’originalità di Prudence e la freddezza di Sebastian avrebbero potuto essere le carte vincenti di questo romanzo, invece tutte le cose interessanti vengono messe da parte in funzione delle banalità e situazioni assurde completamente gratuite.

Invito caldamente chi di voi abbia velleità letterarie a leggere questo libro e a farne tesoro. Secondo me è più utile di mille corsi di scrittura creativa. Basterebbe intitolarlo “cosa non fare quando si scrive un romance” e sarebbe una guida perfetta.

In poche parole

Forse l’audacia a cui fanno riferimento è quella che ha avuto l’editore nel decidere di pubblicarlo.

Poschina

11 pensieri su “Audacia – Amanda Quick

    • Leggere è davvero una compulsione….sono sempre stata così…fin da piccola. Avrò qualche problema genetico…. ahahahhahahhaha
      Io invidio da morire la tua tendenza alla sperimentazione, vorrei avere la tua audacia 🙂

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    • Sai che leggendolo mi sono chiesta spesso se fosse stato tagliuzzato perchè in alcuni punti salta letteralmente da una situazione all’altra come se in mezzo dovesse per forza esserci qualcosa. Mi era già successo con un altro libro tempo fa ed effettivamente quando mi era stata passata la vecchia versione cartacea completa, il romanzo cambiava in modo impressionante. La stessa cosa mi succede quando leggo alcuni libri in lingua originale e poi li ricompro quando li pubblicano in italiano; spesso mancano dei pezzi, Alcune volte i tagli (che io disapprovo a prescindere) sono fatti bene. Altre volte stravolgono completamente il romanzo, facendolo diventare stupido e vuoto. Da quello che ho letto dal link che mi hai mandato, questo è uno di quei casi. Provvederò ad acquistare la versione originale per dare alla scrittrice una seconda possibilità.
      Grazie mille della segnalazione.

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  1. eccheccavolo…con questa recensione mi spezzi il cuoricino perchè la Quick è un mito (Scandalo è uno dei miei preferiti) per scorrevolezza, arguzia, ironia etc etc etc. ma anch’io l’ho letta in cartaceo quindi….Ultimamente le CE stronzeggiano un po’ troppo

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  2. Pingback: Il Listone – Maggio 2015 | La Leggivora

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